martedì, luglio 01, 2008

Sardi, spiegatemi un po'...



Allora, chi vuole le primarie per scegliere il futuro candidato alla presidenza della regione sarda è contro Soru, e chi non le vuole è pro Soru. E' così?

Io non la farei così facile. Nè così dualisticamente tragica? Di primarie non è mai morto nessuno. Anzi: è uno di quei processi in cui si aprono i sepolcri e tornaro pure i defunti.

Ci sono delle situazioni - chiamiamole oggettive (anche se ho difficoltà, pur stando in Italia, a immaginare situazioni para-oggettive) - in cui la diversità di vedute è un dato di fatto. Volerla mascherare fingendo un unanimismo improbabile è stupido, oltrechè controproducente.

Let's go to primarie, dunque. Senza remore e senza infingimenti.

Proviamo a tracciare due strade, però. Due strade che vanno certamente verso lo stesso obiettivo ma seguendo percorsi diversi. Non facciamo finte primarie, in cui il candidato alternativo a Soru è il classico tira-volate, come quello che nel ciclismo va avanti ma solo per sfiancare gli avversari e per preparare la vittoria del proprio capitano. Non ne abbiamo proprio bisogno.

Un'ultima cosa. Se sono primarie di tutto il centrosinistra, bene. Altrimenti, in caso di scimmiottamenti veltroniani (o ventroniani? boh), con tanto di esclusione della sinistra (cioè del futuro dell'attuale fase politica mondiale), ve le fate da soli, cari pidduini.

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