lunedì, ottobre 31, 2005

In marcia per la pace


6 NOVEMBRE 2005

IV MARCIA SARDA PER LA PACE GESTURI-LACONI





La Tavola Sarda della Pace è un luogo di discussione, elaborazione e coordinamento tra associazioni, comitati e organizzazioni che si oppongono alle logiche della guerra e credono nella pace e nella giustizia sociale.

La Marcia Sarda per la Pace che, come di consueto, si svolge tra Gesturi e Laconi, rappresenta l?iniziativa più importante della Tavola.



A distanza di quattro anni dalla prima Marcia Sarda per la Pace, il tragico panorama internazionale continua a offrire molti motivi di riflessione, come pure le preoccupanti vicende legate alla nostra terra.

Il titolo di questa quarta edizione



LA SARDEGNA RIPUDIA LA GUERRA E LE BASI DELLA GUERRA



intende focalizzare l?insostenibile condizione di una Sardegna asservita alle politiche di guerra: il mostruoso ampliamento della base americana a La Maddalena, il nuovo aeroporto militare a Quirra, gli imponenti giochi di guerra che devastano l?intera isola (da Teulada a Capo Frasca e a tutta la costa est) ben rappresentano l?ulteriore rafforzamento della presenza militare nell?Isola. Questa ridislocazione strategica accompagna le politiche di guerra ?infinita e preventiva? e coinvolge pesantemente non solo la Sardegna ma anche tutta la penisola italiana.

Il sopruso quotidiano si consuma nell?esproprio delle nostre risorse naturali, nella negazione del diritto democratico di controllo del nostro territorio, nella negazione dei diritti umani fondamentali alla salute e alla vita, nelle malattie o nella morte dei nostri soldati e nella disperata sofferenza delle loro famiglie.

La Marcia Sarda per la Pace guarda anche oltre il mediterraneo: in Medio Oriente, in Kurdistan, nel Sahara occidentale, in Iraq, tutti luoghi dove si consumano quotidiani soprusi e ordinarie ingiustizie su interi popoli che cercano pace, democrazia e libertà. Siamo al loro fianco, esprimiamo loro tutta la nostra solidarietà, ben sapendo che siamo tutti vittime di una guerra globale contro l'umanità.

E? una guerra fra potenti! E? combattuta dagli interessi forti che tirano le fila dell'ingiustizia e dello sfruttamento, dagli Stati che fanno le guerre, dalle organizzazioni che, per competere con essi, utilizzano strategie terroristiche.

Bisogna reagire alla guerra globale e opporsi alla costruzione di un mondo armato, di società e di economie di guerra.

Avviamo insieme una politica di pace, l?Italia ritiri le sue truppe dall?Iraq, convertiamo le industrie di armi in industrie utili per la società e rispettose del dettato costituzionale.

Ripuliamo il nostro territorio dai veleni della guerra; possiamo farlo impegnandoci per la giustizia globale, ricercando la convivenza, combattendo le discriminazioni e il razzismo, guardando l?altro come un fratello e non come un nemico.



DOMENICA 6 NOVEMBRE



marceremo per tutto questo, marceremo per dire che un mondo diverso è possibile, che vogliamo costruirne uno in cui la Sardegna, liberata dall?abietta condizione di base di guerra, realizzi la sua aspirazione di Isola di pace in un Mediterraneo e in un mondo di pace.









PROGRAMMA



Ore 08,00 - Celebrazione della Messa nella chiesa di Gesturi;

Ore 09,00 - Gesturi, partenza della Marcia;

Ore 10,30 - Arrivo a Nuragus;

Ore 12,30 - Arrivo nella borgata di Crastu e sosta per il pranzo;

Ore 14,30 - Partenza da Crastu;

Ore 15,30 - Arrivo a Laconi in P.zza Marconi, dove sono previsti alcuni interventi.





Suggeriamo ai partecipanti di portarsi il pranzo al sacco e di organizzarsi autonomamente per il rientro









Per informazioni:

samesasardadepaxi@tiscali.it






Comune di Laconi
Tel.: 0782.866221 - Fax: 0782.869579
E-mail: comunelaconi@tiscali.it

Comune di Gesturi
Tel.: 070.9369341 - Fax: 070.9369380
E-mail: comunegesturi@inwind.it

venerdì, ottobre 28, 2005

Torre delle stelle: occupazioni demaniali abusive

OCCUPAZIONI DEMANIALI ABUSIVE A TORRE DELLE STELLE: CHE SI FA ?

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico hanno richiesto (nota del 25 ottobre 2005) alle pubbliche amministrazioni competenti, informandone nel contempo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, informazioni a carattere ambientale ed opportuni interventi in merito all?avvenuta realizzazione di interventi (recinzioni in muratura) ed occupazioni senza titolo di aree demaniali in loc. Cannesisa (area prospiciente la spiaggia compresa tra le Vie Acquario, del Cigno e Ariete), Torre delle Stelle, in Comune di Maracalagonis (CA). Già con analoghi esposti del 12 maggio e del 31 luglio 2003 avevano richiesto specifici interventi in materia. Senza esito definitivo, purtroppo. Con nota prot. n. 07/910/17854/Dem la Capitaneria di Porto di Cagliari confermava l?accertamento, in seguito a sopralluogo congiunto (19 maggio 2003) con personale dell?Agenzia del Demanio, dell?avvenuta occupazione abusiva di alcune aree del demanio marittimo con la realizzazione di opere edilizie. con nota prot. n. 6954/2002 del 16 dicembre 2002 l?Agenzia del Demanio di Cagliari comunicava ad un richiedente Privato "l?avvenuto accertamento dell?occupazione senza titolo", di cui non si conoscono ulteriori conseguenze. Con nota prot. n. 463/U.T. del 25 giugno 2003 il Comune di Maracalagonis ha risposto positivamente, con una marginale condizione, alla richiesta di parere del Servizio centrale Demanio e patrimonio dell?Assessorato regionale EE.LL., Finanze, Urbanistica (nota prot. n. 25781 del 4 giugno 2003) finalizzato al successivo rilascio delle relative concessioni demaniali, senza che sia nota l?avvenuta emanazione dei necessari provvedimenti comunali e regionali repressivi delle opere abusive e delle occupazioni sine titulo riscontrate. Si ricorda che l?area demaniale marittima (artt. 822 e ss. cod. civ.) interessata, rientrante nella fascia dei mt. 300 dalla battigia marina, è tutelata con vincolo di conservazione integrale nonché con vincolo paesaggistico. A distanza di due anni che cosa è successo ? Perché gli abusi sono ancora lì ?


p. Gruppo d?Intervento Giuridico

e Amici della Terra


Stefano Deliperi

Al Responsabile del Servizio urbanistica, gestione Cagliari, 25 ottobre 2005
del suolo e del territorio del Comune di Maracalagonis,
al Responsabile del Servizio centrale Demanio e patrimonio
dell’Assessorato EE.LL., Finanze, Urbanistica della Regione
autonoma della Sardegna,
e p. c. al Soprintendente per i B.A.P.P.S.A.D. per
le Province di Cagliari ed Oristano,
al Direttore dell’Agenzia del Demanio di Cagliari,
al Comandante la Capitaneria di Porto di Cagliari,
al Responsabile del Settore Vigilanza Edilizia di Cagliari
dell’Assessorato EE.LL., Finanze, Urbanistica della
Regione autonoma della Sardegna,
al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Cagliari,


Oggetto: richiesta opportuni interventi riguardo realizzazione interventi ed occupazioni aree demaniali loc. Cannesisa-Torre delle Stelle – Comune di Maracalagonis (CA). Seguito esposti del 12 maggio 2003 e del 31 luglio 2003.


Il sottoscritto dott. Stefano Deliperi, in nome e per conto del Gruppo d’Intervento Giuridico e per conto degli Amici della Terra, elettivamente domiciliato presso la sede delle dette Associazioni ecologiste (Via Cocco Ortu, 32 – 09128 Cagliari – telefono e fax 070/490904),

PREMESSO CHE

- già con nota del 12 maggio 2003 le scriventi Associazioni ecologiste richiedevano informazioni a carattere ambientale ed opportuni interventi in merito all’avvenuta realizzazione di interventi (recinzioni in muratura) ed occupazioni senza titolo di aree demaniali in loc. Cannesisa (area prospiciente la spiaggia compresa tra le Vie Acquario, del Cigno e Ariete), Torre delle Stelle, in Comune di Maracalagonis (CA). Con nota prot. n. 07/910/17854/Dem la Capitaneria di Porto di Cagliari confermava l’accertamento, in seguito a sopralluogo congiunto (19 maggio 2003) con personale dell’Agenzia del Demanio, dell’avvenuta occupazione abusiva di alcune aree del demanio marittimo con la realizzazione di opere edilizie;
- l’area demaniale marittima (artt. 822 e ss. cod. civ.) interessata, rientrante nella fascia dei mt. 300 dalla battigia marina, è tutelata con vincolo di conservazione integrale ai sensi dell’art. 2, comma 1°, lettera a, della legge regionale n. 23/1993, nonché con vincolo paesaggistico ai sensi degli artt. 136 e ss. (individuazione con D.M. 21 luglio 1969) e 142, comma 1°, lettera a, del decreto legislativo n. 490/1999;
- con nota prot. n. 6954/2002 del 16 dicembre 2002 l’Agenzia del Demanio di Cagliari comunicava ad un richiedente Privato “l’avvenuto accertamento dell’occupazione senza titolo”, di cui non si conoscono ulteriori conseguenze. Con nota prot. n. 463/U.T. del 25 giugno 2003 il Comune di Maracalagonis rispondeva positivamente, con una marginale condizione, alla richiesta di parere del Servizio centrale Demanio e patrimonio dell’Assessorato regionale EE.LL., Finanze, Urbanistica (nota prot. n. 25781 del 4 giugno 2003) finalizzato al successivo rilascio delle relative concessioni demaniali, senza che sia nota l’avvenuta emanazione dei necessari provvedimenti comunali e regionali repressivi delle opere abusive e delle occupazioni sine titulo riscontrate.

Pertanto, CHIEDE

alle SS.VV., per quanto di competenza, l’invìo al domicilio eletto, verso importo delle spese di fotoriproduzione e di spedizione ed entro 30 giorni dal ricevimento della presente, delle informazioni a carattere ambientale concernenti le necessarie autorizzazioni amministrative (concessioni edilizie, nullaosta
paesaggistici, concessioni demaniali, ecc.) eventualmente emanate ovvero dei provvedimenti sanzionatori relativi agli interventi in argomento, ai sensi degli artt. 14, comma 3°, della legge n. 349/1986, 2-3 del decreto legislativo n. 195/2005, 2, 22-25 della legge n. 241/1990, 10 del decreto legislativo n. 267/2000 e delle leggi regionali nn. 47/1986, 40/1990. Si richiede, inoltre, l’adozione degli provvedimenti inibitori/sanzionatori/di diniego/annullamento/demolizione e riduzione in pristino che si rendessero necessari per la salvaguardia dei valori ambientali, ai sensi degli artt. 151, 153 e 164 del decreto legislativo n. 490/1999, nonché 31 (L), 35 (L), 37 (L), 40 (L) e 41 (L) del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni, 54 e 55 cod. nav. (come integrati dall’art. 105, comma 2°, lettera c, del decreto legislativo n. 112/1998) e 6-9 e 14 della legge regionale n. 23/1985 e successive modifiche ed integrazioni. Tanto si porta a conoscenza dell’Autorità Giudiziaria in indirizzo affinchè possa valutare se da quanto risultante dagli opportuni accertamenti possano ravvisarsi eventuali estremi penalmente rilevanti, in particolare ai sensi degli artt. 635 e 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004, 1161 cod. nav. e 44 del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni.

p.

mercoledì, ottobre 26, 2005

Tortolì a muso duro contro gli abusi edilizi

Nei giorni scorsi la nuova Amministrazione comunale di Tortolì, di centro-sinistra, guidata dal sindaco Marcella Lepori, ha annunciato che, d?ora in poi, andrà a costituirsi parte civile nei processi penali contro l?abusivismo edilizio che interessano il proprio territorio. Bravissimi, hanno l?appoggio delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico. Così dovrebbero fare tutti i Comuni, contro un fenomeno, troppo spesso esclusivamente speculativo, che degrada l?ambiente e le casse pubbliche e deprime la legalità. Tre anni or sono, nel settembre 2002, perveniva la risposta (nota n. 5048 dell?11 settembre 2002) del Comune di Tortolì (Ufficio tecnico) relativa alla richiesta di informazioni a carattere ambientale ed opportuni interventi inoltrata dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico (nota del 30 agosto 2002) in merito al fenomeno dell?abusivismo edilizio sul litorale di Orrì ? Cea, tutelato con vincolo paesaggistico e con vincolo di conservazione integrale (fascia dei mt. 300 dalla battigia) , rientrante parzialmente in un sito di interesse comunitario (S.I.C.) ed in una futura riserva naturale regionale. I dati comunicati erano ben più allarmanti di quanto si supponeva: erano state rilasciate 10 concessioni edilizie in sanatoria ed 11 dinieghi di concessione edilizia in sanatoria, erano tuttora in corso di esame 52 istanze di condono edilizio in attesa del pronunciamento delle amministrazioni pubbliche competenti in materia di tutela paesaggistica (Assessorato regionale beni culturali ? Ufficio tutela paesaggio di Nuoro e Soprintendenza beni ambientali di Sassari), mentre fra il 1985 ed il 2002 erano state emanate ben 135 ordinanze di demolizione e di ripristino ambientale. In proposito "sino a questo momento il Comune di Tortolì non ha adottato nessun provvedimento repressivo: infatti la procedura amministrativa riguardante gli abusi si limita all?ordinanza di demolizione e al successivo accertamento dell?avvenuta o meno demolizione". Mancavano, quindi, e, evidentemente, sembrano mancare tuttora le fasi successive del procedimento amministrativo relativo all?abusivismo edilizio (artt. 7 della legge n. 47/1985 e successive modifiche ed integrazioni e 6 della legge regionale n. 23/1985 e successive modifiche ed integrazioni) che prevedono l?acquisizione al patrimonio comunale delle strutture abusive e della relativa area di sedime e la successiva demolizione ad opera del Comune in danno del trasgressore ovvero ? se non vi è contrasto con esigenze di salvaguardia ambientale (es. vincoli di conservazione integrale, ecc.) e con strumenti di pianificazione territoriale ? la destinazione ad interventi di interesse pubblico (es. scuole, abitazioni per senzatetto, uffici pubblici, ecc.). L?omissione di intervento può avere riflessi penalistici (es. omissione di atti d?ufficio, art. 328 cod. pen.) e può concretizzarsi in ipotesi di danno erariale (vds. sentenza Corte dei conti, sez. giurisdiz. Puglia, 17 luglio 2001, n. 578) per amministratori e funzionari pubblici. In seguito a precedente analogo esposto (1 febbraio 2001) delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico l?Ispettorato ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Lanusei, il Servizio provinciale di Vigilanza edilizia dell?Assessorato regionale dell?urbanistica e l?Ufficio tutela paesaggio dell?Assessorato regionale dei beni culturali avevano fornito ulteriori informazioni, seppure incomplete: adesso con i dati comunicati dal Comune di Tortolì il quadro appare sufficientemente delineato e risulta più grave di quanto ipotizzato in origine. Nel 2000 anche l?allora nuova Amministrazione comunale di centro-destra sembrava decisa ad intervenire risolutivamente contro l?abusivismo edilizio e stava per far partire, in accordo con il Servizio vigilanza edilizia dell?Assessorato regionale dell?urbanistica, gli interventi di demolizione con i mezzi forniti dalla Regione. Poi qualche titubanza, infine il silenzio. Perché ? Chi ci guadagna ? L?abusivismo edilizio non è da sottovalutare, svilisce la legalità, degrada l?ambiente, "inquina" il turismo, "ingoia" soldi pubblici. Non merita favori, necessita invece di rapidi interventi. Definitivi.

p. Gruppo d?Intervento Giuridico

e Amici della Terra


Stefano Deliperi

martedì, ottobre 25, 2005

Assemblea regionale CGIL CISL UIL

Comunicato Stampa

Sindacati confederali, associazioni datoriali e rappresentanti degli enti locali si sono incontrati questa mattina a Cagliari, nella sede della Uil regionale, per definire un’azione unitaria a sostegno della vertenza aperta con il governo nazionale per il mancato versamento di Irpef e Iva, e per rinegoziare il regime delle entrate tributarie e fiscali.

Alla riunione hanno preso parte i segretari generali di Cgil (Giampaolo Diana), Cisl (Mario Medde) e Uil (Gino Mereu), il rappresentante del Tavolo di coordinamento delle imprese (Francesco Porcu, presidente di CNA), il presidente regionale di Confindustria (Gianni Biggio), il vice presidente dell’ANCI Sardegna (Sergio Catta), il direttore della Lega delle cooperative (Marco Sini), la direttrice di Confcommercio (Maria Cristina Spaziani).

Nel corso dell’incontro è stato deciso di dar vita a una assemblea regionale, che si terrà giovedì prossimo alle ore 10 nella sala dei congressi dell’albergo Mediterraneo di Cagliari, alla quale parteciperanno i sindacati, le organizzazioni imprenditoriali, gli enti locali, le parti sociali, il presidente della Giunta regionale Renato Soru, il presidente dell’Assemblea sarda Giacomo Spissu, le rappresentanze dei partiti di maggioranza e opposizione.

Cgil, Cisl e Uil raggiungono in questo modo l’obiettivo che perseguivano da tempo: creare un fronte unitario e rappresentativo dell’intero popolo sardo, del mondo del lavoro e delle sue realtà produttive, capace di rivendicare e affermare con forza un diritto che il governo nazionale non sembra voler riconoscere.

I segretari generali
CGIL CISL UIL
DIANA MEDDE MEREU

lunedì, ottobre 24, 2005

Sbilanciamoci sulla finanziaria

Sbilanciamoci! sulla Finanziaria: no ai tagli sulle fasce più deboliUna finanziaria contro la solidarietà, i diritti, l'ambiente

Meno soldi per gli enti locali (-6,7%), le regioni (-3,8%), la sanità (- 2 miliardi). Più soldi per le imprese (+ 2 miliardi). Meno soldi per la cooperazione internazionale (-155 milioni). Più soldi per le missioni militari all'estero (+ 600 milioni). Ancora soldi per le grandi opere, ancora meno soldi per le energie pulite e la mobilità sostenibile. Questo il segno della finanziaria del 2006 che riduce i diritti e non assicura risorse per un sviluppo sostenibile e di qualità.Si fa cadere il peso del risanamento sugli enti locali, le regioni, la sanità e più in generale la spesa sociale, mentre si evita ancora una volta di colpire le rendite finanziarie e di ridurre le spese militari, operazione che potrebbe assicurare risorse -oltre che per risanare il debito pubblico- per rilanciare un diverso modello di sviluppo, fondato sull'equità e la sostenibilità, la solidarietà e la qualità.Quello che il governo sa fare è solo proporre misure compassionevoli come i bonus "primogenito" (562 milioni) e una tantum per la famiglia (invece di promuovere servizi e politiche sociali) o il 5%1000 a favore del volontariato (una "sparata pubblicitaria" come la de-tax, finita nel dimenticatoio generale) invece di rilanciare una politica integrata degli enti locali con il volontariato per difendere ed allargare il welfare. Con gli stessi soldi sprecati in bonus e una tantum (che non hanno alcuna efficacia nel combattere la povertà), si potrebbero assicurare - come propone la campagna Sbilanciamoci - la costruzione di 3000 asili nido o un'integrazione al reddito di 516 euro per tutti i disoccupati di lunga durata. Si tratta di scelte diverse, alternative alla beneficenza compassionevole del governo, a favore del riconoscimento dei diritti di cittadinanza.Con questa finanziaria si taglia la spesa sociale, ma non quella militare. La nuova portaerei in costruzione costa quattro volte il Fondo nazionale per le Politiche Sociali e i costi della missione militare in Iraq equivalgono ai fondi spesi annualmente direttamente dall'Italia per l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Anziché tagliare la sanità e i trasferimenti agli enti locali perché non recuperare i 5,5 miliardi di euro abrogando il fondo speciale per le missioni all'estero e riducendo del 20% le spese militari complessive?.La Campagna Sbilanciamoci! giudica poi assolutamente fittizia e illusoria la previsione di 4 miliardi e 350 milioni di euro di entrate da misure necessarie e urgenti per la lotta all'evasione fiscale: un risultato assolutamente impossibile da raggiungere, soprattutto da un governo che con i condoni e lo scudo fiscale ha tollerato e indirettamente agevolato l'evasione fiscale, cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni.Sbilanciamoci! ha presentato lo scorso 18 ottobre in Parlamento il suo rapporto completo con l'analisi delle misure del governo e per una finanziaria diversa, che dimostra come è possibile recuperare risorse in un modo diverso: reinserimento della tassa di successione (1,2 miliardi), tassazione delle rendite al 23% (2 miliardi), prelievo fiscale minimo sul fatturato per le imprese senza ricavi (2,5 miliardi).Ancora una volta mancano completamente le risorse per il Welfare e i servizi sociali, per politiche di sviluppo sostenibile e l'ambiente, per la solidarietà internazionale. In cambio ai tagli le fasce più deboli ricevono soltanto l'elemosina: 200 milioni sotto forma di bonus per il caro-benzina e il caro-riscaldamento.
Fai clic qui <http://www.sbilanciamoci.org/showdoc.sbml?id=74> per scaricare il rapporto 2006 in formato PDFSegui questo link <http://www.sbilanciamoci.org/petizione2005/> per firmare la petizione.Le organizzazioni che hanno finora aderito a Sbilanciamoci! sono:Altreconomia http://www.altreconomia.it/ ; Antigone http://www.associazioneantigone.it/ ; ARCI http://www.arci.it/ ; ARCI Servizio Civile http://www.arciserviziocivile.it/ ; Associazione Ambiente e Lavoro http://www.amblav.it/ ; Associazione Finanza Etica http://www.finanza-etica.org/ ; Associazione Obiettori Nonviolenti http://www.obiettori.org/ ; Associazione per la Pace http://www.assopace.org/ ; Beati i Costruttori di pace http://www.beati.org/ ; Campagna per la Riforma della Banca Mondiale http://www.crbm.org/ ; Carta http://www.carta.org/ ; CIPSI http://www.cipsi.it/ ; Cittadinanzattiva http://www.cittadinanzattiva.it/ ; Cnca http://www.cnca.it/ ; Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua http://www.contrattoacqua.it/ ; Comunità Le Piagge - Firenze; Cocis http://www.cocis.it/ ; Consorzio Italiano di Solidarietà http://www.icsitalia.org/ ; Cooperativa "Roba dell'altro mondo" http://www.roba.coop/ ; Crocevia http://www.croceviaterra.it/ ; CRS http://www.centroriformastato.it/ ; CTM - Altromercato http://www.altromercato.it/ ; Donne in nero http://www.donneinero.org/ ; Emergency http://www.emergency.it/ ; Emmaus Italia http://www.emmaus.it/ ; Fondazione Responsabilità Etica http://www.bancaetica.com/ ; GESCO http://www.gescosociale.it/ ; Gruppo O. Romero - SICSAL Italia http://www.sicsal.it/ ; Legambiente http://www.legambiente.it/ ; Lila http://www.lila.it/ ; Lunaria http://www.lunaria.org/ ; Mani Tese http://www.manitese.it/ ; Medici Senza Frontiere http://www.msf.it/ ; Microfinanza http://www.microfinanza.it/ ; Movimento Consumatori http://www.movimentoconsumatori.it/ ; Pax Christi http://www.paxchristi.it/ ; Rete Lilliput http://www.retelilliput.net/ ; Terre des Hommes http://www.tdhitaly.org/ ; UISP http://www.uisp.it/ ; Un Ponte per... http://www.unponteper.it/ ; Unione degli Studenti http://www.unionedeglistudenti.it/ ; Unione degli Universitari http://www.udu.org/ ; WWF http://www.wwf.it/

Più partecipazione sulle scelte che riguardano il territorio


COMUNICATO STAMPA

SISTEMA TURISTICO LOCALE DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI
ILLUSTRATO L'ACCORDO DI PROGRAMMA
PIU' PARTECIPAZIONE E COINVOLGIMENTO SULLE SCELTE E DECIONI
CHE RIGUARDANO LO SVILUPPO DEL TERRITORIO


Al cospetto dei rappresentanti degli enti locali della provincia, degli operatori privati del comparto turistico e delle associazioni di categoria, è stato illustrato quest'oggi, presso il Palazzo Regio di Cagliari, la bozza di Accordo di Programma per la costituzione del Sistema Turistico Locale (STL) della Provincia di Cagliari.

I lavori, introdotti dall?assessore provinciale di Cagliari allo Sviluppo economico, Piero Comandini, sono serviti a spiegare a tutti i partecipanti gli obiettivi e le finalità del costituendo STL, che potrà contare per il prossimo triennio su risorse regionali pari a 2,5milioni di euro. ?Occorre superare le resistenze culturali, le logiche di parte e categoria che finora hanno contraddistinto le diverse politiche sul turismo ? ha detto Piero Comandini ? e dobbiamo fare in modo che queste non grandi, ma importanti risorse, siano finalmente spese per bene, trovando soluzioni funzionali e al contempo partecipate?. ?In tal senso ? ha aggiunto Comandini ? la Provincia di Cagliari ha voluto assumere il ruolo di mero coordinamento, costituendo da subito un Ufficio STL a disposizione di tutti coloro che intendono partecipare a questa iniziativa?. ?L?obiettivo ? ha concluso Comandini ? è quello di fare sistema, non certo di replicare altri inutili enti dispensatori di gettoni di presenza?.

Per l?assessore alla Cultura della Provincia di Cagliari, Luciano Marrocu, la Sardegna ?deve trasformarsi da Isola del Sole e del Mare in isola della Cultura?. Per Marrocu, ?i nuovi scenari del turismo non devono più limitarsi a vendere un albergo ed un soggiorno, ma bensì l?intero territorio, fatto anche da festival e parchi letterari, da vitalità musicali, dalla nostra identità e cultura? . ?Per fare questo ? ha concluso Marrocu ? occorre costituirsi in sistema e vedere nel turista un soggetto primastico, nel senso che il turista si muove sempre più verso offerte diversificate e articolate tra loro?.
Durante i lavori, in rappresentanza delle associazioni di categoria e produttive sono intervenuti Giorgio Congiu (Consorzio turistico Costa Rei), Gianluigi Puddu (Consorzio turistico dei Laghi), Alfredo Sirianni (Sardegna Convention Bureau) e Maria Grazia Dessì (Segretario della CNA).

Giorgio Congiu si è detto pronto ?a sciogliere il Consorzio per confluire subito nel nuovo STL, a condizione che la Provincia di Cagliari si faccia garante della piena partecipazione di tutti i soggetti interessati, senza nessuna esclusione?. Gianluigi Puddu ha manifestato il ?massimo interesse per l?iniziativa, purchè la stessa non si configuri nuovamente come una semplice e banale azione di traino per portare il turista al mare, dimenticandosi del patrimonio archeologico e culturale delle zone interne del Sarcidano?. Alfredo Sirianni ha richiamato l?attenzione dei partecipanti sul fatto che ?se il turismo tradizionale è in crisi, quello congressuale è in costante crescita e pertanto deve essere valorizzato nel nuovo STL?. Maria Grazia Dessì si è detta convinta che ?queste importanti risorse non debbano essere perse, come purtroppo è accaduto in passato, ma occorre che tutti insieme e paritariamente si concorra per lo sviluppo sostenibile del territorio?.

Tra gli amministratori locali sono intervenuti Salvatore Sanna (sindaco di Villasimius) e Walter Cabasino (sindaco di Pula). Salvatore Sanna, che si riferiva a precedenti esperienze, si è detto sicuro che ?occorre fare partire questo nuovo STL con il piede giusto, ovvero con l?imprescindibile connotato di inclusione e solidarietà?. In tal senso ? ha detto Sanna - ?occorre in primo luogo coinvolgere i sindacati, visto che il problema del limite della stagionalità del nostro turismo porta alla distorsione del mercato del lavoro? . ?Dobbiamo avere il coraggio ? ha aggiunto Sanna ? di fare partire un sistema turistico che sia finalmente inclusivo di tutti i soggetti e categorie, non solo a livello consultivo, ma soprattutto a livello decisionale. Se saremo in 250 a fare parte di questo nuovo soggetto, allora l?assemblea dovrà essere di 250 componenti, senza alcuna esclusione o tentazione dirigistica?. ?Per raggiungere questi obiettivi ? ha concluso Sanna ? occorre evitare di ricorrere a procedure poco trasparenti per l?affidamento a terzi di incarichi di studio e progettazione sul turismo, che sono sempre gli stessi e spesso pagati ex novo?. Walter Cabasino ha premesso che la propria amministrazione fa già parte di un Consorzio turistico ed ha chiesto un maggiore approfondimento sia sulle modalità di coinvolgimento dei soggetti già costituiti negli anni per la promozione del turismo e sia sulla determinazione delle quote di partecipazione all?interno del nuovo STL.

A conclusione dei lavori è intervenuto il Presidente della Provincia di Cagliari. Graziano Milia ha voluto subito rassicurare i presenti sul fatto che ?la Provincia di Cagliari non intende avere un ruolo dirigistico nel nuovo STL, ma bensì intende coinvolgere dal basso tutti i soggetti e le categorie interessate a fare sistema sul comparto turistico, ad iniziare dai sindacati, proprio per evitare gli errori e le divisioni del passato?. ?Lo sviluppo economico ? ha detto Milia ? non deve più misurarsi con il semplice prodotto interno lordo di una Regione, ma bensì con la mobilitazione e partecipazione collettiva? . Per Milia ?non si tratta di fare fretta, pensando così di fare comunque bene; piuttosto, una volta tanto, occorre passare ad una vera e produttiva stagione del fare, cercando quindi, prima di tutto, di fare il bene della collettività, che deve essere maggiormente coinvolta e partecipe rispetto al passato?. Occorre finalmente interrogarsi ? ha detto Milia riferendosi alla politica della Regione Sardegna ? su alcuni nodi che continuano a non essere sciolti, come quello della distinzione tra compiti e funzioni. Se si trasferiscono competenze alle province e agli enti locali, come il STL, allora bisogna trasferire tutto, anche i centri di spesa, che invece continuano ad essere una competenza ascritta solo alla Regione. Diversamente si dica con chiarezza che continuerà a sussistere un discriminazione fondamentale, laddove altri decideranno quello che noi vorremo o dobbiamo fare? . ?Pensate davvero ? ha concluso Milia ? che il lavoro sul Piano Paesistico Regionale non peserà alla fine su quello che noi oggi stiamo costruendo con il STL ? Era senz?altro giusto sospendere la programmazione territoriale e porre dei vincoli in attesa di ragionare insieme su dove si vuole arrivare, su quale modello di sviluppo puntare, però al momento non conosciamo lo stato di questa riflessione e prima di dare la parola agli architetti avremo voluto dire che cosa ne pensiamo?.

I lavori si sono conclusi con la consegna a tutti i partecipanti della bozza di Accordo di Programma per la costituzione del Sistema Turistico Locale della Provincia di Cagliari, documento che ora passa alla riflessione e discussione di tutti i soggetti interessati in vista di una prossima e deliberativa riunione.
La bozza di Accordo di Programma per la costituzione del Sistema Turistico Locale (S.T.L.) della Provincia di Cagliari, presentato quest?oggi al cospetto dei rappresentanti degli enti locali della provincia, degli operatori privati del comparto turistico e delle associazioni di categoria, prevede:

1) partecipazione della Provincia di Cagliari, dei comuni e delle comunità montane, di altri enti di natura pubblica, delle associazioni di categorie produttive e di organismi associativi privati del comparto turistico;

2) ambito di intervento coincidente con i confini della nuova Provincia di Cagliari, anche se non si esclude l?allargamento su Comuni limitrofi interessati, appartenenti a territori di altre province;

3) obiettivo di potenziare l?offerta turistica locale con l?adozione di un nuovo approccio basato sulla capacità di fare sistema attraverso azioni combinate e sinergiche, vertenti su:
a) iniziative avviate, in corso di realizzazione e/o programmate, anche al fine di evitare sovrapposizioni e sprechi, al fine di raggiungere un comune denominatore che faciliti i processi di promozione e valorizzazione del territorio, elevandone il livello di attrattività;
b) rete di soggetti finalizzata alla partecipazione, condivisione e soluzione dei problemi, anche per sperimentare forme integrate di multi level governance nei vari contesti di intervento.

4) finalità legate alla definizione e attuazione di un programma di attività triennale attraverso la gestione coordinata di risorse finanziarie;

5) programma triennale delle attività incentrato sui seguenti interventi:
a) progetti pilota per l?utilizzo del patrimonio storico, artistico e ambientale a fini turistici, compresa la realizzazione di pacchetti di servizi turistici; valorizzazione delle tipicità locali di settori produttivi, in particolar modo dell?artigianato e dell?agro-alimentare delle aree dove operano le imprese;
b) incremento dei flussi turisitici dall?Italia e dall?estero, anche attraverso l?organizzazione diretta di low cost e charter, da ripartire tra gli operatori del STL;
c) organizzazione e promozione di un sistema di voucher spendibili tra tutti gli operatori turistici del STL, per i principali servizi quali pernottamenti, pasti, autonoleggi, ecc;
d) costituzione di banche dati, predisposizione di materiale informativo;
e) pubbliche relazioni rivolte a giornalisti e tour operator e realizzazione di educational mirati;
f) organizzazione a livello aggregato di operazioni che attualmente le singole imprese svolgono autonomamente (acquisiti, servizi complementari alla ricezione, produzione di materiale promo-pubblicitario e certificazione di qualità);
g) partecipazione a manifestazioni fieristiche di settore e borse specializzate;
h) attività di sensibilizzazione di operatori del settore.

6) durata minima dell?accordo anni 3;

7) organismi: l?assemblea dei soggetti sottoscrittori, il presidente dell?assemblea, il comitato esecutivo;

8) nell?assemblea trovano posto 1 rappresentante per ciascun soggetto istituzionale, 1 rappresentante per ciascun altro organismo o soggetto pubblico/privato appartenente alla base socio-economica. Il presidente dell?assemblea coincide con il presidente della Provincia di Cagliari;

9) i compiti dell?assemblea sono quelli di proposizione, definizione e approvazione delle linee di indirizzo poste alla base del programma triennale di attività. L?assemblea verifica anche il rispetto degli obblighi reciproci assunti dalle parti, ovvero l?eventuale esclusione di alcuni;

10) l?assemblea delibera in merito ai criteri da adottare per la determinazione delle quote di contribuzione a carico di ogni soggetto. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza semplice. La maggioranza assoluta è richiesta in caso di deliberazioni concernenti l?assunzione di impegni a carattere finanziario;

11) il presidente dell?assemblea è il legale rappresentante del STL e cura i rapporti con i soggetti esterni. Dirime eventuali controversie, ha capacità propositiva e adotta tutti i provvedimenti utili e necessari a conseguire il buon funzionamento del STL, previa ratifica da parte dell?organo assembleare. Si fa garante dell?effettiva e concreta attuazione dei deliberati, nomina, su proposta dell?assemblea, i componenti del comitato esecutivo. Dura in carica tre anni, salvo richiesta di dimissioni avanzata dai 2/3 dei componenti dell?assemblea;

12) il comitato esecutivo è composto da 20 soggetti, che risultano espressione delle diverse rappresentanze socio-economiche e istituzionali presenti all?9nterno dell?assemblea. Al comitato esecutivo è demandata l?attuazione della fase organizzativa, nonché l?esecuzione degli interventi previsti in fase di programma delle attività. In particolare, redige il programma triennale delle attività in base agli indirizzi espressi dall?assemblea, definendone tempi e modalità operative per i singoli progetti. Relaziona periodicamente in sede assembleare. Può avvalersi della collaborazione di consulenti esterni di comprovata esperienza e capacità in materia di direzione, organizzazione e gestione in campo turistico;

13) le cariche ricoperte in seno all?assemblea e al comitato esecutivo sono da intendersi a titolo gratuito;

14) possibilità di ingresso di nuovi soggetti nel STL anche dopo la sua costituzione, ovvero diritto di recesso per coloro che già ne fanno parte, salvo pendenze o insolvenze non motivate di carattere finanziario;

15) prevista una quota di ingresso a carico di ciascun soggetto sottoscrittore, che sarà determinata in sede di assemblea. Tali risorse saranno destinate alla copertura delle spese necessarie per l?avvio delle attività organizzative e gestionali di base connesse alle procedure di riconoscimento del STL. Ulteriori apporti finanziari potranno essere determinati dall?assemblea a carico di ogni soggetto sottoscrittore. La disponibilità di dette risorse andrà a costituire un fondo di dotazione del STL e servirà in parte a garantire la quota di co-finanziamento a carico del STL (previsto dalla RAS il 20% del budget complessivo di spesa del programma triennale delle attività) necessaria a concorrere all?ottenimento dei fondi RAS destinati ad ogni STL

16) sede legale del STL coincidente con quella della Provincia di Cagliari ? Assessorato allo Sviluppo Economico (Via Cadello, 9 ? Cagliari)



Cagliari 24.10.2005

sabato, ottobre 22, 2005

Speculazione a Cala Gavetta?

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico hanno inviato alle pubbliche amministrazioni competenti (informandone, nel contempo, la competente magistratura) una richiesta di informazioni a carattere ambientale ed adozione di opportuni interventi riguardo l'attuazione del piano di comparto F 1 di Cala Gavetta, a La Maddalena (Olbia - Tempio): infatti, il suddetto piano attuativo, nel centro storico, secondo le segnalazioni pervenute, andrebbe a prevedere un incremento volumetrico di circa 8.000 metri cubi per residenze private e un centro commerciale (ai sensi del decreto legislativo n. 114/1998 e la vigente normativa regionale in materia). In favore del suddetto piano di comparto sussisterebbero le seguenti autorizzazioni amministrative: piano particolareggiato del centro storico, approvato definitivamente con deliberazione Consiglio comunale n. 11 del 18 febbraio 2000; piano di comparto zona F 1, approvato con determinazione Dirigente Area tecnica n. 15366/00 dell?8 marzo 2005; concessione edilizia per tre sub-comparti (nn. 2, 3, 4) con provvedimento dirigenziale n. 15341/01 del 19 maggio 2005, previo nullaosta paesaggistico (art. 159 del decreto legislativo n. 42/2004) emanato in sede sub-delegata (legge regionale n. 28/1998) con nota Dirigente Area tecnica n. 126/01 (15601/01) del 17 luglio 2002. Con nota prot. n. 1804/u del 30 aprile 2003 il Dirigente del Servizio tutela del paesaggio di Sassari ha affermato di non essere intervenuta la necessaria autorizzazione sotto il profilo paesaggistico del suddetto piano particolareggiato del centro storico, restando "di competenza del ? Servizio i pareri relativi ad opere ricadenti nel Centro Storico", così come previsto dall?art. 3, lettera a, della legge regionale n. 28/1998. Quindi, le concessioni edilizie rilasciate appaiono illegittime per carenza di valida autorizzazione paesaggistica. L'Amministrazione comunale potrebbe, comunque, annullarle in sede di autotutela e rivedere con maggiore attenzione un piano particolareggiato che non pare prevedere parcheggi, rischia di incrementare il volume di traffico e dispone interventi (riempiture a mare) che rischierebbero di snaturare il centro storico maddalenino.

p. Gruppo d?Intervento Giuridico e Amici della Terra
Stefano Deliperi
- si rammenta che l?intera Isola di La Maddalena ricade nel parco nazionale

Al Ministro per i beni ed Attività Culturali, Cagliari, 21 ottobre 2005
all’Assessore della P.I. e BB.CC. della Regione autonoma
della Sardegna,
al Soprintendente ai B.A.P.P.S.A.D. per le Province di
Sassari e di Nuoro,
al Dirigente il Servizio tutela del paesaggio di Sassari
dell’Assessorato regionale della P.I. e BB.CC.,
al Sindaco di La Maddalena,
e p. c. al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Tempio Pausania,
alla Commissione Europea,
Oggetto: richiesta informazioni a carattere ambientale ed adozione opportuni provvedimenti riguardo realizzazione piano di comparto Cala Gavetta – Comune di La Maddalena (Gallura).


Il sottoscritto dott. Stefano Deliperi, in nome e per conto del Gruppo d’Intervento Giuridico e per conto degli Amici della Terra, elettivamente domiciliato presso la sede delle dette Associazioni ecologiste (Via Cocco Ortu, 32 – 09128 Cagliari – telefono e fax 070/490904),
PREMESSO CHE
- sono pervenute diverse segnalazioni concernenti l’avvenuto rilascio di varie autorizzazioni amministrative riguardo il piano di comparto F 1 di Cala Gavetta, nel centro storico del Comune di La Maddalena (Gallura): secondo le segnalazioni pervenute, detto piano, nei suoi 4 sub-comparti, andrebbe a prevedere un incremento volumetrico di circa 8.000 metri cubi per residenze private e un centro commerciale (ai sensi del decreto legislativo n. 114/1998 e la vigente normativa regionale in materia);
- in favore del suddetto piano di comparto sussisterebbero le seguenti autorizzazioni amministrative: piano particolareggiato del centro storico, approvato definitivamente con deliberazione Consiglio comunale n. 11 del 18 febbraio 2000; piano di comparto zona F 1, approvato con determinazione Dirigente Area tecnica n. 15366/00 dell’8 marzo 2005; concessione edilizia per tre sub-comparti (nn. 2, 3, 4) con provvedimento dirigenziale n. 15341/01 del 19 maggio 2005, previo nullaosta paesaggistico (art. 159 del decreto legislativo n. 42/2004) emanato in sede sub-delegata (legge regionale n. 28/1998) con nota Dirigente Area tecnica n. 126/01 (15601/01) del 17 luglio 2002. Con nota prot. n. 1804/u del 30 aprile 2003 il Dirigente del Servizio tutela del paesaggio di Sassari ha affermato di non essere intervenuta la necessaria autorizzazione sotto il profilo paesaggistico del suddetto piano particolareggiato del centro storico, restando "di competenza del … Servizio i pareri relativi ad opere ricadenti nel Centro Storico", così come previsto dall’art. 3, lettera a, della legge regionale n. 28/1998;
- si rammenta che l’intera Isola di La Maddalena ricade nel parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena (legge n. 10/1994; D.P.R. 17 maggio 1996), nel proposto sito di importanza comunitaria (pSIC) "Arcipelago della Maddalena" (codice ITB000008) di cui alla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora, esecutiva con D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni e formalmente individuati con D.M. 3 aprile 2000, n. 65, integrato con determinazioni Direttore Servizio conservazione natura, habitat, ecc. R.A.S. 6 dicembre 2002, n. 2689/V e 16 dicembre 2003, n. 2810/V, per cui ogni simile intervento deve essere supportato da positiva valutazione di incidenza ambientale (artt. 6 della direttiva n. 92/43/CEE e 5 del D.P.R. n. 357/1997 e successive modifiche ed integrazioni). Inoltre è tutelata con specifico vincolo paesaggistico ai sensi dell’art. 136 e ss. e 142, comma 1°, lettera a, del decreto legislativo n. 42/2004 (individuata con D.M. 12 maggio 1966): si ricorda che, in seguito al noto annullamento del piano territoriale paesistico n. 1, esecutivo con D.P.G.R. 6 agosto 1993, n. 266, sancito con sentenza T.A.R. Sardegna n. 1203 del 6 ottobre 2003 dietro ricorso inoltrato dall’associazione ecologista Amici della Terra, ha ripreso vigenza il decreto Assessore reg.le P.I. e BB.CC. 23 dicembre 1985, n. 3012 (in suppl. ord. n. 1 al B.U.R.A.S. n. 1 del 9 gennaio 1986) portante vincolo di non modificabilità temporanea del territorio di buona parte dell’Arcipelago della Maddalena fino all’approvazione definitiva del nuovo piano territoriale paesistico ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 1 ter della legge n. 431/1985: il nuovo vigore del suddetto provvedimento di vincolo è stabilito automaticamente in base all’art. 162 del decreto legislativo n. 490/1999 che, inoltre, dispone per le aree interessate il divieto di rilascio di autorizzazioni paesaggistiche ex art. 151 del decreto legislativo n. 490/1999, anche in sede sub-delegata ai sensi della legge regionale n. 28/1998. Con nota prot. n. 1035 TP/SS del 3 febbraio 2000 l’Assessorato P.I. e BB.CC. della Regione autonoma della Sardegna ha opportunamente portato a conoscenza di tutte la amministrazioni pubbliche interessate statali, regionali e locali le suddette disposizioni;
- il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad interventi entro il Parco nazionale è soggetto a preventivo nullaosta dell’Ente Parco (artt. 13 della legge n. 394/1991 e successive modifiche ed integrazioni, 1, comma 6°, e 2 dell’allegato "A" del D.P.R. 17 maggio 1996) fatte salve esclusive esigenze di carattere militare;
Pertanto, CHIEDE
alle SS.VV., verso importo di copia fotostatica e di spedizione ed entro 30 giorni dal ricevimento della presente, delle informazioni a carattere ambientale relative all’eventuale rilascio delle necessarie autorizzazioni amministrative eventualmente rilasciate in favore dell’insediamento immobiliare in argomento, ai sensi degli artt. 14, comma 3°, della legge n. 349/1986, 2, 22-25 della legge n. 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni, 1-6 del decreto legislativo n. 39/1997, 10 del decreto legislativo n. 267/2000 e successive modifiche ed integrazioni e delle leggi regionali nn. 47/1986, 40/1990.
Tanto portano a conoscenza della Commissione Europea affinchè possa esperire le procedure previste dall’art. 226 del trattato U.E. Il presente atto costituisce, comunque, intervento nel procedimento amministrativo ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 9 e ss. della legge n. 241/1990 e 15 e ss. della legge regionale n. 40/1990 relativo all’emanazione del provvedimento finale di approvazione o diniego dell’autorizzazione definitiva alla realizzazione dell’intervento proposto, con tutti i diritti e facoltà di legge.
Si richiede, inoltre, l’adozione dei motivati provvedimenti di diniego/annullamento/sanzione ai sensi degli artt. 150, 160, 169 e 184 del decreto legislativo n. 42/2004, 27 L, 31 L e 32 L del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni, 21 nonies della legge n. 241/1990 e successive modifiche ed integrazioni e della legge regionale n. 23/1985 che si rendessero necessari a salvaguardia dei valori ambientali/paesaggistici nei confronti dei casi di abusivismo edilizio che dovessero essere eventualmente accertati in seguito agli opportuni controlli di legge. Tanto si porta a conoscenza dell’Autorità Giudiziaria in indirizzo affinchè possa verificare se in quanto risultante dagli opportuni accertamenti possano ravvisarsi eventuali estremi penalmente rilevanti, in particolare ai sensi degli artt. 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004, 20 della legge n. 47/1985, 44 L del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni.

giovedì, ottobre 20, 2005

Famiglie - Moratti 3 a 0

COMUNICATO STAMPA

LA MORATTI PERDE IL RICORSO CONTRO 5 BAMBINI CON
DISABILITA’ SARDI
PUBBLICATA LA “PESANTE” ORDINANZA DEL TRIBUNALE
CIVILE DI CAGLIARI: IL SOSTEGNO A SCUOLA E’ UN DIRITTO
SOGGETTIVO E INVIOLABILE


Altre famiglie pronte a ricorrere contro il Ministero e a
richiedere il risarcimento danni morali

Respinto il reclamo del Ministro contro l’assegnazione di insegnanti di sostegno di
alcuni alunni con disabilità di una scuola di Cagliari

Il Ministero dell’Istruzione continua a soccombere sotto la pesante scure
accusatoria dei Tribunali Civili, invece che dare risposte adeguate alle famiglie.

Famiglie-Ministro 3 a 0! Storica sentenza per la Sardegna dal Tribunale Civile di Cagliari (che si
pronuncia per la terza volta) contro il Ministro Moratti, ricorrente: è stata appena pubblicata
l’importante Ordinanza (ricca di riferimenti sulla non discriminazione e pari opportunità) che
respinge il ricorso del Ministero, pretestuoso, e ribadisce il diritto pieno e inviolabile allo studio e
all’integrazione degli alunni con disabilità. “Un'altra importante vittoria, prima di tutto delle famiglie
in difesa dei propri bambini – commenta il Presidente dell’ABC Sardegna Marco Espa - ci ha
sorpreso molto negativamente vedere la Ministro Moratti, tramite l’Avvocatura dello Stato,
procedere contro i 5 bambini alunni disabili per annullare il loro diritto giusto all’insegnante di
sostegno, piuttosto che trovare soluzioni adeguate al loro bisogno. Oggi il Tribunale di Cagliari
difende i diritti degli studenti, respinge con fermezza qualunque reclamo del Ministero, e oltre a
ribadire “il diritto soggettivo assoluto di carattere fondamentale” emette giudizi piuttosto “insoliti”
per un Tribunale come riaffermare che non sono possibili “non solo costituzionalmente ma anche
moralmente ammissibili esclusioni e limitazioni” nei confronti di persone con disabilità.
Ricostruzione: già a gennaio il Tribunale aveva richiesto al Ministro perentoriamennte
“l’immediato ripristino delle condizioni di legalità”, su richiesta delle famiglie, patrocinate dagli
avvocati A.Amoroso del foro di Roma e dall’avvocato G.Andreozzi del foro di Cagliari, con un
associazione bambini cerebrolesi sardegna
• Via Dante, 97 • 09128 Cagliari (CA) • tel. 070/401010 – 070/488222 • fax 070/4528529 • codice fiscale 9202990 092 2 •
• c/c postale 18030098 • Internet: www.abcsardegna.org • E-Mail: assabc@tin.it •
• Associazione di volontariato riconosciuta con Decreto Presidente Regione Sardegna n° 117 del 5 Maggio 1992 •
provvedimento cautelare d’urgenza ex art. 700 c.c. che aveva ordinato, dopo solo una settimana
dalla causa presentata, l’assegnazione dell’insegnante di sostegno per l’orario pieno ai 5 alunni
con disabilità cui era stato invece dato un sostegno inadeguato (rapporto 1:2). Seguiva a Marzo la
prima Ordinanza, che ha confermato lo stesso provvedimento. A questa è seguito il ricorso odierno
del Ministero contro i 5 bambini sardi, che sosteneva l’infondatezza delle istanze e dei precedenti
giudizi e la competenza della materia al Tribunale Amministrativo: in pratica – continua la dott.ssa
Francesca Palmas dell’ABC Sardegna – il Ministero riconduce la riduzione delle ore del sostegno a
un mero calcolo economico di contenimento della spesa pubblica, ritenendo il contenzioso di
carattere amministrativo. Ovviamente in caso di vittoria del ministero i bambini avrebbero
perso ore di sostegno! Invece l’ Ordinanza ha respinto il reclamo perchè “il diritto allo studio è
un diritto assoluto e rientra nella giurisdizione del Giudice Ordinario, in quanto diritto
soggettivo fondamentale”; così in più di 30 pagine il Tribunale argomenta e ribadisce il diritto
all’Istruzione facendo un excursus su 30 anni di legislazione sull’integrazione scolastica partendo
dai diritti umani e civili dell’uomo e sui principi di non-discriminazione
Dall’inizio dell’anno – continua M.Espa – abbiamo annunciato la situazione problematica sul fronte
sostegno e integrazione scolastica e spiegato come difendere i propri figli; molte altre famiglie
sono già intenzionate ad andare avanti con le cause contro il Ministero, noi le sosterremo perché
da sempre riteniamo che le conquiste di uno solo dei nostri figli siano di tutti, e che il diritto allo
studio sia di tutti, l’ordinanza di questi giorni conferma in maniera forte quanto sosteniamo.
Abbiamo avuto segnalazioni – aggiunge F.Palmas - da molte famiglie anche di disagi a causa
sulla mancata assegnazione o comunque per ore insufficienti rispetto alle richieste, dell’assistenza
educativa specialistica e anche inadempienze da parte di alcune scuole, sulla mancata assistenza
igienica, per alunni con disabilità; anche in questi casi informiamo che, in vari Tribunali d’Italia, la
magistratura, nei casi documentati, sta pure sempre più assegnando con Sentenza assistenti per
l'autonomia e la comunicazione in forza dell'art 13 comma 3 L.n.104/92 e pure collaboratori e
collaboratrici scolastiche per l'assistenza igienica nei casi richiesti, in forza dell'art 47, allegato "A"
del CCNL del 24/7/03; che le Istituzioni preposte, pertanto, si attivino immediatamente per
garantire, ognuno secondo le proprie competenze il diritto allo studio.
Visto l’atteggiamento del Ministero (stigmatizziamo l’atteggiamento del Ministero di ricorrere
contro bambini e studenti con disabilità, costringendo le famiglie, già duramente provate, allo
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stress e alle spese economiche e di fatica che ogni procedimento giudiziale comporta) – conclude
M.Espa – molte altre famiglie saranno costrette a rivolgersi ai Tribunali e chiedere il risarcimento
danni morali, così come stanno procedendo tutte le famiglie che fin’ora hanno ricorso,
costringendo a far risarcire il Ministero con un costo economico, una volta vinta la causa, di gran
lunga superiore al costo totale di un insegnante di sostegno per un anno!
Anche il corpo docente sarà soddisfatto di questa ordinanza che non potrà che aprire nuove
possibilità per l’esercizio della loro professione al servizio dei nostri figli.
Continuamo a vigilare e avvisiamo il ministero: per assolvere all’ordinanza bisogna stanziare
nuove risorse per assumere nuovi insegnanti, non, come in qualche caso è successo,
togliendo ad altri bambini il proprio docente. E’ il ministero condannato, non gli altri bambini!
Abbiamo pubblicato sul nostro sito www.abcsardegna.org copia dell’ordinanza e tutte le
informazioni per le famiglie su come difendersi meglio.

associazione bambini cerebrolesi sardegna
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Lettera aperta ai segretari cittadini dei partiti ed alle liste del Centrosinistra

Cagliari 20 ottobre 2005

Cari amici e compagni,

Lo straordinario successo della consultazione popolare per le primarie nazionali ha spazzato via ogni dubbio sull’utilità delle primarie: gli elettori del centro sinistra della città chiedono a gran voce di partecipare alla scelta della donna o dell’uomo che dovrà guidare la campagna per riconquistare il Comune di Cagliari ad una effettiva democrazia e darle speranza dopo un lungo periodo di oscurità e di affari.Ai partiti spetta dettare le regole per una consultazione ampia e democratica, costruita attraverso il confronto di programmi, strategie e personalità che siano capaci di appassionare la città.All’interno di tali regole sta anche la possibilità che tutti o la maggior parte dei partiti candidino alle primarie un unico/a candidato/a. Tale scelta, ampiamente evocata dalla stampa locale, è stata altrettanto legittimamente criticata, all’interno dello stesso schieramento dell’Unione, da parte di chi ritiene che, in tal modo, si potrebbe precostituire un risultato scontato vanificando il significato profondo della consultazione.Tale opzione, in tutti i casi, è legittima. Tuttavia è certo che alle primarie non parteciperà solo l’eventuale unico candidato/a scelto dai partiti. La mia personale interpretazione (ed il contributo che intendo dare) è immaginare che i partiti chiedano agli elettori di indicare, all’interno di una rosa, la persona che preferiscono per guidare il percorso verso la vittoria finale del centro sinistra, che non si limitino a chiedere la ratifica di una scelta operata mediante (legittime) mediazioni tra le forze politiche che si differenzierebbero dal passato solo perché il candidato/a prescelto dovrà espletare la formalità delle primarie prima della sua investitura.Poiché, tuttavia, il metodo ed il contenuto non devono sovrapporsi, segnalo l’esigenza democratica che la scelta delle regole (i tempi per la presentazione delle candidature, le modalità, la programmazione della campagna) avvenga prima ed autonomamente dalla eventuale decisione di un candidato/a comune per le primarie. Tale eventuale individuazione, infatti, non dovrebbe influenzare la scelta delle regole. Auspico, in particolare, che i tempi per la definizione delle procedure siano veramente rapidi, di modo che il dibattito sulla scelta, di fatto già avviato, possa proseguire nella sede propria che è quella, pubblica, aperta al contributo dei cittadini anche nella scelta delle candidature per le primarie.Sono certo che la comune volontà di vincere prevarrà sugli interessi particolari e che, alla fine, saranno gli elettori ad indicare ai partiti ed ai movimenti la strada che condurrà alla vittoria del centro sinistra nelle prossime elezioni comunali di Cagliari.

Cordiali saluti

Gianni Loy

mercoledì, ottobre 19, 2005

Monte Claro e l'insipienza del centrodestra cagliaritano

MONTE CLARO, UNICO FILO CONDUTTORE
L´INSIPIENZA DEL CENTRODESTRA E I PIEDI SULLA CITTA´

Sembra proprio che un unico filo conduttore combini tra loro identiche politiche di aggressione del territorio, di trasfigurazione degli spazi ancora liberi e delle risorse ambientali cittadine. Da una parte, l´input per certi sciagurati interventi è sempre lo stesso: il centrodestra che ha (s)governato la Regione e la Provincia e che ancora (s)governa il Comune di Cagliari. Dall´altra, la predisposizione e la realizzazione di progetti mai partecipati ai cittadini, su cui gli stessi si vedono costretti a costituirsi in comitati, scendendo in piazza per contestare e bloccare platealmente gli interventi. E´ quanto accaduto per il Poetto ed accade per Tuvixeddu, per il parcheggio multipiano di Via Manzoni, per i tapirulan di Castello, per i lavori di rifacimento della P.zza Giovanni XXIII, per la trasformazione del campo di calcio Cima (per fare posto ad un parcheggio) e, in ultimo, più di recente, per l´accordo di programma sottoscritto lo scorso febbraio tra USL, Provincia e Comune di Cagliari, che vorrebbe tra l´altro "asfaltare" Monte Claro con due strade (per complessive 4 corsie e varie rotatorie) provenienti da Via Liguria e Via dei Valenzani.

Relativamente all´ultima delle tante aggressioni al territorio - quella che interessa Monte Claro, con la realizzazione della cosiddetta "cittadella sanitaria" - le associazioni ambientaliste Amici della Terra e Gruppo di Intervento Giuridico plaudono alla forte critica manifestata sul progetto dal presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, e lo invitano a perseguire con forza l´azione intrapresa di disconoscimento dell´accordo di programma, per ripensare in maniera più equa e collegiale le modalità di utilizzo degli spazi, prima che sciagurati ed inutili interventi compromettano i valori sociali ed ambientali del compendio.

I cittadini cagliaritani, che chiedono sempre più spesso spazi verdi e luoghi di socializzazione, non possono che essere d´accordo con il presidente Milia: l'area di Monte Claro deve essere restituita alla città, non certo sottratta ad una più complessiva fruibilità pubblica con la realizzazione di interventi a carattere sanitario che diversamente, nell´interesse degli utenti, dovrebbero essere sempre più decentrati e avvicinati agli stessi.
Peraltro, al di là dell´opportunità di realizzare le opere, come ultima annotazione, siamo veramente sicuri che la destinazione d´uso e gli interventi edilizi previsti siano veramente ammissibili ? Sarebbe il caso di vederci chiaro.

Gruppo d'Intervento Giuridico
Stefano Deliperi
Amici della Terra
Bruno Caria


Cagliari, 19 ottobre 2005

lunedì, ottobre 17, 2005

RIFIUTI PERICOLOSI NELLA MINIERA DI NURAXI FIGUS ?


Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico sono intervenute (nota del 15 ottobre 2005) nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di sistema integrato costituito da un deposito preliminare (operazioni ex allegato B, lettera D15, del decreto legislativo n. 22/1997 e successive modifiche ed integrazioni) e da un deposito sotterraneo tramite iniezioni in profondità per rifiuti pericolosi e non ai sensi del decreto legislativo n. 36/2003 proposto dalla Carbosulcis s.p.a. nella miniera di Monte Sinni ? Nuraxi Figus, in Comune di Gonnesa e Carbonia (Sulcis-Iglesiente). L?area costiera di Monte Sinni ? Nuraxi Figus, già interessata da attività mineraria, è tutelata con vincolo paesaggistico, la fascia dei mt. 300 dalla battigia marina è tutelata anche con specifico vincolo di conservazione integrale. L?area, inoltre, presenta numerose testimonianze di epoca nuragica, alcune tutelate con vincolo storico-archeologico nonché con vincolo di conservazione integrale (tombe dei giganti di Punta Seruci, nuraghe e villaggio di Punta Seruci, villaggio nuragico di Punta Maiorchina, nuraghe Ghillotta 1°, tempio a pozzo di Nuraxi Figus), altre non formalmente vincolate (nuraghe Su Arci, tomba dei giganti della Piana di Seruci, nuraghe Ghillotta 2°, nuraghe e struttura pre-nuragica de Is Bangius, nuraghe di Monte Sinni, nuraghe di Nuraxi Figus, nuraghe S?Arena), bisognose di approfondite campagne scientifiche ed interventi di tutela e valorizzazione, quale una delle più importanti aree archeologiche dell?Isola, occasione anche di turismo culturale e benefici economici. L?area rientra, altresì, nel proposto sito di importanza comunitaria (pSIC) "Costa di Nebida" e rientra, infine, nel vincolo temporaneo di non trasformabilità finalizzato all?approvazione del piano paesaggistico regionale ? P.P.R.

Inoltre, la Carbosulcis s.p.a., per quanto si è a conoscenza, beneficia di un mero affidamento della gestione temporanea della miniera carbonifera di Monte Sinni ? Nuraxi Figus, più volte sostenuto finanziariamente con cospicue dotazioni di fondi pubblici, nelle more della presa in consegna delle strutture minerarie del futuro titolare della concessione mineraria: non si è avuto modo, quindi, di comprendere a quale titolo possa legittimamente richiedere le autorizzazioni per la realizzazione del sistema integrato di discarica rifiuti, ipotecando la corretta futura gestione della miniera. Secondo quanto in progetto, poi, i rifiuti pericolosi e non dei quali è in progetto lo stoccaggio sarebbero provenienti dalla centrale ENEL di Portovesme (gessi dall?impianto di desolforazione, ceneri leggere dalla combustione del carbone Sulcis e di importazione, fanghi degli spurghi degli impianti di pre-trattamento dei fumi in uscita, ceneri leggere provenienti dalla nuova centrale a "letto fluido"), dagli impianti della Portovesme s.r.l. (scorie della lavorazione primaria e secondaria del piombo, scorie dell?impianto kss, scorie della lavorazione dello zinco dagli impianti Waeltz, fanghi dei processi idrometallurgici dello zinco), dal termovalorizzatore del Tecnocasic s.p.a. (ceneri leggere non inertizzate derivante dall?incenerimento di rifiuti solidi urbani). Non essendo ancora esistente il piano di coltivazione mineraria, non risulta nemmeno possibile stabilire aprioristicamente i "vuoti" all?interno della coltivazione dove sarebbero stoccati i rifiuti, a meno che non si intenda subordinare l?attività mineraria a quella di stoccaggio dei rifiuti. Infine, sembra di aver compreso che i suddetti quantitativi di rifiuti pericolosi e non verrebbero stoccati mediante metodologie di "iniezione", senza le opportune procedure di inertizzazione e di incapsulamento a tenuta stagna, necessarie per evitare ogni contaminazione del sottosuolo e delle falde idriche in particolare, attualmente "compresse" dagli impianti di pompaggio della miniera a ? 400 mt. Tale metodologia, se ben si è compreso, rischierebbe di provocare, a medio-lungo termine, effetti potenzialmente disastrosi sul piano ambientale. Come si vede, aspetti di non poco conto da chiarire per evitare un ulteriore inquinamento del basso Sulcis del quale non se ne sente proprio il bisogno. Ora la fase istruttoria da parte del Servizio S.I.V.I.A. dell?Assessorato regionale della difesa dell?ambiente. Poi la Giunta regionale dovrà deciderne l?eventuale compatibilità ambientale.

p. Gruppo d?Intervento Giuridico e Amici della Terra

Stefano Deliperi

mercoledì, ottobre 12, 2005

RIFIUTI A CAGLIARI, QUANTO PAGHERANNO I CITTADINI LE COLPE DEL COMUNE ?


La gestione dei rifiuti urbani in Sardegna ha, nel corso degli ultimi vent?anni, provocato sempre maggiori problemi pur essendo la regione una delle meno popolate d?Italia. I costi ambientali, sociali ed economici non sono mai stati accuratamente analizzati, quantificati e posti in evidenza. Tuttavia qualche "indizio" può essere tratto dagli inquinamenti di suoli ed acque determinato dalle discariche abusive, dalle proteste di vari comitati popolari contro discariche "legali" sempre più estese, dalle "tasche" dei cittadini progressivamente "svuotate" in misura maggiore dalle pubbliche amministrazioni per servizi, come quello della gestione dei rifiuti urbani, troppo spesso non all?altezza delle necessità. Non solo delle "necessità" determinate dalle buone pratiche ambientali, ma con fin troppa frequenza delle "necessità" determinate dalla legge.

Il c. d. decreto Ronchi, il decreto legislativo n. 22/1997 e successive modifiche ed integrazioni è la fondamentale norma quadro vigente in Italia e recepisce le direttive comunitarie in materia di gestione dei rifiuti. Esso prevede, in linea generale, la gestione dei rifiuti urbani attraverso l?adozione di metodologie di raccolta differenziata, recupero, riciclaggio dei rifiuti. La discarica è la soluzione residuale, sito di conferimento di quanto non può esser più recuperato e riciclato. Oggi il decreto legislativo n. 36/2003 (attuativo della direttiva n. 1999/31/CE) stabilisce che i rifiuti possono esservi conferiti soltanto dopo trattamento (art. 7, comma 1°). E nemmeno la realizzazione dei "termovalorizzatori" (in sostanza inceneritori con recupero energetico) è vista come la soluzione privilegiata. Il c. d. decreto Ronchi assegna, poi, specifiche competenze in materia a Stato, Regioni, Province e Comuni.

In Sardegna è stato, finora, attuato ben poco correttamente, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani. 878 mila tonnellate di rifiuti urbani prodotti ogni anno in Sardegna, 532 kg. per abitante. Al 31 dicembre 2003 la percentuale di raccolta differenziata svolta dai Comuni sardi non superava il 3,8 % dei rifiuti prodotti annualmente nell?Isola (dati Ass.to reg.le difesa ambiente, 2005), mentre al 31 dicembre 2000 era dell?1,7 %. Significa che in tre anni il miglioramento è stato minimo. La media nazionale di raccolta differenziata è del 21,5 %. Peggio della Sardegna è soltanto il Molise.

Le "colpe" sono certamente della Regione autonoma della Sardegna, che per troppo tempo non ha svolto in modo incisivo il suo ruolo e ha dato fin troppo spazio ai "signori delle discariche", delle Province, che hanno mancato clamorosamente nei loro compiti di coordinamento e raccordo dei Comuni, ma, soprattutto, dei Comuni, in particolare i maggiori, che hanno scandalosamente omesso i loro doveri di assicurare una corretta gestione dei rifiuti.

Il piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani (deliberazione Giunta regionale n. 57/2 del 17 dicembre 1998) probabilmente è da rivedere in alcuni punti, ma non si può negare che, se Cagliari, Sassari, Quartu S. Elena, Olbia, Oristano, Nuoro, Assemini e Macomer, i più popolosi Comuni isolani, svolgessero correttamente il servizio di raccolta differenziata, il problema della gestione dei rifiuti urbani sarebbe pressoché risolto in Sardegna.

In base al c. d. decreto Ronchi (art. 24 del decreto legislativo n. 22/1997 e successive modifiche ed integrazioni) doveva essere assicurata la raccolta differenziata di precise percentuali minime di rifiuti urbani entro ogni "ambito territoriale ottimale" (A.T.O., circoscrizione territoriale di uno o più Comuni dove razionalmente deve svolgersi la gestione dei rifiuti): il 15 % entro il 1999, il 25 % entro il 2001 e il 35 % entro il 2003. Pena il progressivo aumento del costo dello smaltimento dei rifiuti a carico dei Comuni, i quali ? ovviamente ? finiranno per far pagare le loro "colpe" ai singoli cittadini. Si deve, infatti, ricordare che il 31 dicembre 2005 scade l?ennesima proroga del termine (art. 11 del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115 convertito, con modificazioni, nella legge 17 agosto 2005, n. 168) per l?adeguamento alle prescrizioni del relativo quadro normativo. Si deve ricordare anche che ormai si è passati dal vecchio regime della "tassa" sui rifiuti a quello della "tariffa" per la gestione di essi, con l?intera sopportazione degli òneri economici per lo svolgimento del servizio.

Finalmente la Regione, dopo aver speso negli ultimi 5 anni ben 16 milioni di euro per promuovere la raccolta differenziata e conta di spenderne altri 60 nel prossimo futuro (sempre con co-finanziamento comunitario grazie ai fondi P.O.R. 2000-2006), sembra essersi ricordata di svolgere con la necessaria determinazione i propri compiti di programmazione e vigilanza: con la deliberazione Giunta regionale n. 34/14 del 19 luglio 2005 ha indicato agli Enti locali gli "indirizzi ai quali attenersi per lo smaltimento in discarica di rifiuti urbani trattati" e le ulteriori iniziative per incentivare la loro raccolta differenziata. Ormai, inoltre, iniziano a circolare gli importi presuntivi delle sanzioni che la Regione andrà ad applicare a carico dei Comuni inadempienti in tema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani: aumenti fra il 10 % ed il 30 % della tariffa prevista per lo smaltimento. Importi che giungono a milioni di euro per il Comune di Cagliari, importi che l?Amministrazione comunale finirà per scaricare sulle bollette dei cittadini.

Proprio il Comune di Cagliari è uno dei maggiori "colpevoli" della cattiva situazione della gestione dei rifiuti urbani isolani. 270 tonnellate al giorno di àliga, 94 mila all?anno. I conti sono presto fatti: per ogni tonnellata di rifiuti portati in discarica il Comune paga 108 euro, senza raccolta differenziata funzionante e con la penale del 10-30 % pagherà fra 118,80 e 140,40 euro. La sanzione, per le 94 mila tonnellate di rifiuti cagliaritani, sarà, quindi, fra 1.015.200 e 3.45.600 euro. I cittadini cagliaritani ringrazieranno di sicuro. Già oggi pagano, in media, 157,32 euro all?anno per la tassa di smaltimento dei rifiuti, quinta città in Italia con un incremento del 68,7 % negli ultimi cinque anni (elaborazione C.G.I.A. su dati Ministero dell?interno, 2005): anche senza sanzione, andranno a pagare nel 2006 in media 190 euro.

Il Comune di Cagliari non ha mai fatto partire seriamente la raccolta differenziata sul proprio territorio. E?, quindi, inadempiente a termini di legge da otto anni. Ha finora dato da lavorare al termovalorizzatore della Tecnocasic s.p.a. di Macchiareddu e, soprattutto, ha fatto la felicità della mega-discarica della Ecoserdiana s.p.a. nel Parteolla. Più volte ampliata proprio per accogliere i rifiuti del capoluogo isolano fino a divenire uno dei più grandi "poli" dei rifiuti europei con milioni di metri cubi di volumetria complessiva, in una delle aree che vorrebbe essere di eccellenza per il settore agro-alimentare. Più recentemente si è rivolta anche alla discarica del Consorzio industriale di Villacidro. Il 5 agosto scorso, dopo infinite proroghe del rapporto contrattuale precedente ed un lungo contenzioso giudiziario, il Comune di Cagliari ha aggiudicato l?appalto annuale per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani all?A.T.I. composta dalle società De Vizia, Waste Management e Cooplat per un importo di ben 27 milioni di euro. Secondo le notizie stampa, a partire dal 20 ottobre 2005 ? ennesima data comunicata dal Comune ? saranno disseminate le vie cittadine di 2.500 contenitori (1.000 per i rifiuti indifferenziati, 600 per vetro ed alluminio, 600 per carta e cartone, 200 per la plastica), a Pirri, Genneruxi, Quartiere europeo, Baracca Manna e Mulinu Becciu ? in via sperimentale ? le singole famiglie (40 mila residenti) avranno le loro "bio-pattumiere" dove depositare la "frazione umida" dei rifiuti da loro prodotti (con raccolta almeno quattro volte alla settimana). La raccolta dei rifiuti organici è partita a gennaio 2005 per 1.100 esercizi commerciali (600 ristoranti e bar, 500 negozi di frutta e verdura) e 1.500 negozi per gli imballaggi: dal 20 ottobre il loro numero dovrebbe raddoppiare. Ma l?appalto annuale sarà, poi, la migliore soluzione ?

Inoltre il Comune di Cagliari sembra voler ancora fare i conti senza l?oste: oltre alle "furbate" degli anni scorsi quando di raccolta differenziata neppure se ne voleva sentir parlare, che finiranno per costare ai cagliaritani pesanti aumenti sulla "bolletta" dei rifiuti, continua ad ignorare le metodologia di alta efficienza della raccolta differenziata: continua, insomma, a voler privilegiare il cassonetto rispetto alla differenziazione attuata nelle singole case, il metodo che ha dato di gran lunga i migliori risultati, se accompagnato da una buona campagna di sensibilizzazione dei cittadini. Recentemente l?Assessore regionale della difesa dell?ambiente Dessì ha ricordato che sussistono le prescrizioni della deliberazione Giunta regionale n. 34/14 del 19 luglio scorso e vanno rispettate: nel cassonetto ci si può buttar dentro di tutto e la differenziazione non può esser delegata alla buona volontà degli impianti Tecnocasic. Insomma, ancora una volta, i pesanti costi ambientali ed economici dell?insipienza del Comune di Cagliari dovranno pagarli il territorio ed i residenti ? E se la sanzione fosse oggetto di accertamenti per eventuale danno erariale ?

p. Gruppo d?Intervento Giuridico

e Amici della Terra

Stefano Deliperi

lunedì, ottobre 10, 2005

ENNESIMO RIPETITORE PER TELEFONIA MOBILE IN VIA GHIBLI !

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico , raccogliendo le preoccupate segnalazioni dei residenti, hanno inoltrato alle pubbliche amministrazioni competenti una richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione degli opportuni interventi (nota del 10 ottobre 2005) riguardo il cantiere recentemente posizionato dalla T.I.M. s.p.a. per la realizzazione dell'ennesimo ripetitore per telefonìa mobile nella piccola area di verde pubblico situata in mezzo ai palazzi di Via Ghibli, a Cagliari.

Ricordiamo che, grazie alle informazioni a carattere ambientale fornite dal Comune di Cagliari su richiesta delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico, è possibile conoscere numero, gestore ed ubicazione dei ripetitori per telefonìa mobile posizionati nel territorio comunale cagliaritano: al 3 febbraio 2005 gli impianti autorizzati erano ben 114 suddivisi fra i gestori TIM (26 ripetitori), H 3 G (26 ripetitori), Wind (21 ripetitori), Omnitel Vodafone (24 ripetitori), Ericsson (3 ripetitori) e Nokia (14 ripetitori). I ripetitori autorizzati erano 107 al 26 maggio 2004, 87 al 31 dicembre 2002, 68 al 31 dicembre 2001 e "solo" 29 al 31 dicembre 2000: in cinque anni sono quadruplicati ! Nel mentre il pericolo elettrosmog a Cagliari continua ad essere sottovalutato, pur con continue proteste popolari, nel mentre continua a non esserci alcuna pianificazione urbanistica in merito, nonostante petizioni popolari e previsioni di legge (art. 8 della legge n. 36/2001). Infatti, pur consentito dalla legge n. 36/2001 contro l?inquinamento elettromagnetico (art. 8), il Comune di Cagliari non ha voluto dotarsi di un regolamento urbanistico comunale per stabilire fasce di rispetto in favore di "zone sensibili" (scuole, luoghi di cura, parchi, ecc.) nonostante una specifica petizione al Sindaco (depositata l?8 ottobre 2001) sottoscritta da oltre 1.500 cittadini e finalizzata alla previsione di adeguate fasce di rispetto per zone residenziali, scuole, ospedali, parchi, ecc. nel recentemente adottato piano urbanistico comunale riguardo gli impianti produttivi di inquinamento elettromagnetico (es. centrali di trasformazione, elettrodotti, ripetitori radio-televisivi, per telefonìa mobile, ecc.) ed alla rimozione degli impianti abusivi. Anche per tali impianti la soluzione non sarebbe troppo complessa: la Regione dovrebbe rendere obbligatoria la predisposizione negli strumenti urbanistici comunali (P.U.C.) di un regolamento di ubicazione degli impianti produttivi di inquinamento elettromagnetico, individuando aree di rispetto nei confronti dei "siti sensibili" (es. scuole, ospedali, residenze, parchi, ecc.).

Recentemente, con la nota n. 31135 del 27 settembre 2005 il Servizio atmosferico e del suolo, gestione rifiuti e bonifiche dell?Assessorato regionale della difesa dell?ambiente ha preso posizione riguardo le richieste di monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche provocate dalla centrale ENEL di trasformazione dell'energia elettrica dall'alta tensione (150 kv) alla bassa (15 kv) situata in Via Aosta, nel mezzo di un quartiere densamente popolato di Cagliari, e la conseguente adozione degli opportuni provvedimenti contenute nell?ennesimo esposto inoltrato dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, Gruppo d'Intervento Giuridico e dal Comitato di quartiere"Zona Via Aosta" (5 settembre 2005) ed indirizzato alle pubbliche amministrazioni competenti e, per conoscenza, informandone la Magistratura. Il citato Servizio assessoriale ha chiesto alla Provincia di Cagliari ed al Comune di Cagliari di esercitare le proprie "funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale utilizzando le strutture dell?Agenzia Regionale per la Protezione dell?Ambiente Sardegna", l?A.R.P.A.S., ritenendo che si debba in primo luogo "conoscere lo stato attuale dei valori dei campi elettromagnetici emessi dalla cabina di trasformazione, inserendo nella verifica anche la valutazione delle distanze minime di cautela del citato impianto". Era ora !

Si ricorda che nel recente passato, dopo iniziative legali da parte del Comitato di quartiere e delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico, l?Assessorato regionale della difesa dell?ambiente comunicava (note prot. n. 25372 del 9 luglio 2003 e n. 1986 del 19 gennaio 2004) l'avvìo a breve ? tramite la Fondazione Ugo Bordoni (istituzione privata di alta cultura, ai sensi della legge 16 gennaio 2003, n. 3) ? dello svolgimento dei rilevamenti dei campi elettromagnetici nell?ambito di una campagna di monitoraggio che interesserà tutto il territorio regionale. Nell?ottobre 2004 la Fondazione Ugo Bordoni (alla quale partecipano i principali gestori della telefonìa mobile...), grazie ad una convenzione con il Ministero delle comunicazioni e con la Regione autonoma della Sardegna, ha svolto un "giro dimostrativo" per le città sarde per parlare ai cittadini di elettrosmog e svolgere vari rilevamenti in punti ritenuti "sensibili". Lunedi 4 ottobre 2004 è stata a Cagliari, in Piazza Giovanni XXIII. In tutta Italia avrebbe già dovuto fornire, secondo quanto annunciato, 1.205 centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici alle Agenzie per la protezione dell'ambiente (A.R.P.A.S.): esse le dovranno utilizzare tutto il Paese, tranne, probabilmente, in Sardegna dove l'A.R.P.A.S. non è tuttora pienamente operativa.....

Tuttora non risulta alcun rilevamento per la centrale di trasformazione di Via Aosta, né per alcun sito cagliaritano. Basta consultare il sito web www.monitoraggio.fub.it/rete_italiana.html). Nel mentre la fondazione avrà avuto i compensi per la trànche sarda del monitoraggio ? Particolare di sensibile importanza ai fini dell?indipendenza e trasparenza dei rilevamenti, fin troppo spesso taciuto, è che alla suddetta fondazione partecipano i principali soggetti gestori della telefonìa mobile.

Da parte ecologista è stato effettuato un simbolico monitoraggio (n. 15 rilevamenti in orari e giorni feriali e festivi diversi), senza alcuna pretesa scientifica, ma soltanto come "indizio" della reale situazione dei campi elettromagnetici mai rilevati con la centrale di trasformazione in funzione. I rilevamenti dei valori di induzione magnetica sono stati effettuati con strumentazione manuale Cell Sensor ed hanno dato in sintesi i seguenti risultati:

* i valori di induzione magnetica rilevati nel cortile dell?abitazione di Via Aosta 18 sono risultati sostanzialmente compresi costantemente fra 0,6 e 0,8 microtesla;

* i valori di induzione magnetica rilevati nel piazzale di Via Aosta sono risultati costantemente superiori ad 1 microtesla, così come ? sostanzialmente ? anche in immediata prospicienza dell?abitazione di Via Aosta 33;

* i valori di induzione magnetica nell?abitazione di Via Aosta 33 (unico rilevamento) sono risultati compresi fra 0,7 e superiore ad un microtesla.

Ricordiamo che la pericolosità dei campi elettromagnetici è ormai riconosciuta quale potenziale produttrice di incrementi di leucemia infantile dalle principali organizzazioni sanitarie internazionali e nazionali (es. l?Istituto superiore di Sanità ? I.S.S., vds. rapporti ISTISAN 98/31 del 1995 e del 1999) e dai principali centri di ricerca in seguito ad oltre un trentennio di analisi epidemiologiche condotte in tutto il mondo industrializzato. Tali eventi negativi "scattano" a medio-lungo termine, riguardo ai campi elettromagnetici generati a frequenza industriale (50-60 Hz, es. elettrodotti, centrali di trasformazione) una volta superato il valore di induzione magnetica di 0,2 micro tesla (unità di misura in materia).

Emerge, quindi, come indifferibile la necessità di un costante monitoraggio con adeguate strumentazioni scientifiche da parte di una struttura tecnico-scientifica indipendente.

Per risolvere definitivamente il problema in base al fondamentale principio di precauzione basterebbe, infatti, trasferire la centrale in un?area pubblica (non privata, questa volta !) lontana da abitazioni (es. nella zona demaniale di Su Siccu) e riutilizzare come struttura pubblica (es. palestra, centro sociale, ecc.) l?edificio previo indennizzo soltanto di questo e del trasferimento dei trasformatori e dei servizi connessi. Sarebbe ora che vi fossero rapidi sviluppi !

p. Gruppo d'Intervento Giuridico

e Amici della Terra

Stefano Deliperi

Al Sindaco di Cagliari, Cagliari, 10 ottobre 2005
al Dirigente dell’U.R.P. del Comune di Cagliari,
all’Assessore alla Tutela dell’Ambiente della Provincia di
Cagliari,
al Direttore generale dell’A.R.P.A.S.,
al Direttore generale dell’Azienda USL n. 8,
e p.c. al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio,


Oggetto: richiesta verifica legittimità impianto ed tollerabilità campi elettromagnetici producibili da ripetitore per telefonìa mobile situato in Via Ghibli – Comune di Cagliari.


Il sottoscritto dott. Stefano Deliperi, in nome e per conto del Gruppo d’Intervento Giuridico e per conto degli Amici della Terra, elettivamente domiciliato presso la sede delle dette Associazioni ecologiste (Via Cocco Ortu, 32 – 09128 Cagliari),
PREMESSO CHE
- sono pervenute alle scriventi Associazioni ecologiste diverse segnalazioni da parte di residenti concernenti l’avvìo dei lavori di posizionamento di un ripetitore per telefonìa mobile (stazione radio base – S.R.B.) T.I.M. s.r.l. in area adibita a verde pubblico lungo la Via Ghibli, in Comune di Cagliari. Il cartello “inizio lavori” posto in loco riporta i dati, non meglio precisati, di una “concessione n. 4 del 19 agosto 2005”;
- la legge n. 36/2001 dispone la fissazione di limiti massimi di esposizione, di campo elettrico e di valore di induzione magnetica tollerabili (art. 4) individuati con il D.P.C.M. 8 luglio 2003 che prevede (tabella 1) limiti di esposizione per la popolazione ai campi elettromagnetici connessi al funzionamento ed all’esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (frequenza 100 kHz – 300 GHz);
- gli impianti ripetitori per telefonìa mobile sono soggetti al preventivo rilascio di specifico “permesso di costruire” ai sensi degli artt. 3 (L), comma 1°, lett. e.4, e 10 (L) del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni;
- non si è a conoscenza dell’eventuale effettiva e necessaria valutazione da parte delle competente struttura sanitaria pubblica delle nuove potenziali emissioni elettromagnetiche (campo elettrico e induzione magnetica) ovvero della previsione di specifico piano di risanamento di cui all’art. 9 della citata legge n. 36/2001 (vds. anche nota Ministero Ambiente prot. n. 3205/99/SIAR del 3 agosto 1999).
Pertanto, CHIEDE
alle SS. VV., per quanto di competenza, l’invio al domicilio eletto, verso importo di copia fotostatica e di spedizione ed entro 30 giorni dal ricevimento della presente, di copia delle necessarie autorizzazioni amministrative per le opere in argomento (permessi di costruire, ecc.) e, in particolare, delle relazioni/valutazioni concernenti il contenimento dei valori di campo elettromagnetico entro i limiti di cui al citato D.M. n. 318/1998, ai sensi degli artt. 14, comma 3°, della legge n. 349/1986, 2, 22-25 della legge n. 241/1990, 1-6 del decreto legislativo n. 39/1997 e delle leggi regionali nn. 47/1986, 40/1990.
Si richiede, inoltre, l’adozione dei motivati provvedimenti inibitori/di revoca/annullamento/risanamento ambientale ai sensi della legge n. 36/2001 (artt. 9 e 15), del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni (artt. 30 L, 39 L, 40 L, 41 L), della legge regionale n. 23/1985 (art. 6 e ss.) che si rendessero necessari in seguito agli opportuni accertamenti.

p. Gruppo d’Intervento Giuridico
e Amici della Terra

Dott. Stefano Deliperi

Inaccettabili i tagli alla cultura previsti dalla Finanziaria

Così si impoverisce tutto il paese

Dichiarazione della Presidenza nazionale ARCI

La legge Finanziaria presentata dal Governo prevede un taglio di 164 milioni di euro al Fus (Fondo unico dello spettacolo), che vede così dimezzati i finanziamenti di cui godeva nel 2001 e un taglio di oltre il 35% rispetto all'ultima Finanziaria. Un colpo mortale per cinema, teatro, lirica, musica, già cronicamente in difficoltà. A ciò bisogna aggiungere gli effetti negativi che avranno su queste attività i tagli consistenti dei trasferimenti agli enti locali.

Una manovra letale per tutto il settore e che paradossalmente arriva all'indomani di un provvedimento di riforma del cinema italiano necessario per risollevarlo dall'agonia in cui versa da tempo e che a questo punto non avrebbe le gambe per camminare.

Sicuramente la manovra, se passerà, avrà forti ripercussioni anche sugli occupati nel settore, oggi circa 200.000, contribuendo ad aggravare quella situazione di disagio e di incertezza che ormai riguarda tanti nostri concittadini.

D'altra parte, una riduzione di spesa di 160 milioni di euro può avere effetti dirompenti per chi va a colpire, ma è del tutto irrilevante per una manovra finanziaria di 20 miliardi. Una goccia in mezzo al mare per le finanze dello stato, ma un veleno mortale per uno dei patrimoni della nazione: il binomio cultura e spettacolo. Un'ulteriore dimostrazione di quanto poco interessi al nostro governo la salvaguardia e lo sviluppo dell'identità culturale, mentre noi pensiamo che solo una società che investe nella cultura e nella conoscenza costruisce coesione e qualità della vita.

Ma intanto la Finanziaria una storica novità l'ha già prodotta: il mondo dello spettacolo per la prima volta si è mobilitato compatto. Con la partecipazione di imprenditori, artisti e lavoratori prepara per il prossimo venerdì 14 la sospensione per una giornata di tutte le attività di spettacolo. I cinema e i teatri resteranno chiusi, i set si fermeranno.

L'ARCI aderisce alla giornata di mobilitazione.

sabato, ottobre 08, 2005

L'ASINARA E' UN PARCO NATURALE.....


Sembra banale ricordarlo, ma evidentemente, non lo è: l'Isola dell'Asinara, già colonia penale e, poi, anche carcere di massima sicurezza, è un parco nazionale da alcuni anni. Ha attraversato ed attraversa tutte le difficoltà finanziarie e gestionali dei primi anni di vita di ogni area protetta, in particolare dovendosi occupare del repentino mutamento di utilizzo del territorio avvenuto, stolidamente, senza alcuna fase di transizione, come quella del "carcere leggero" o colonia penale all'aperto, come pure richiedevano anche le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico. Fase di transizione che avrebbe comportato una senza dubbio migliore gestione anche delle tante strutture immobiliari, oggi spesso in disuso, presenti nell'Isola - parco. Attualmente la prima e fondamentale utilizzazione di esse non può che essere finalizzata alla fruizione ed alla conservazione degli ambienti naturali del parco nazionale. Non conosciamo con precisione quali eventuali loro utilizzi la Regione intenda promuovere, a mezzo di procedure concorsuali selettive: lo verificheremo passo passo. Tuttavia, fin da ora, si deve sottolineare che, prima di ogni eventuale utilizzo difforme dalle suddette finalità, la Regione dovrebbe occuparsi dei fondamentali obiettivi di conservazione ambientale. Ed in questo senso ci attiveremo.

p. Gruppo d?Intervento Giuridico
e Amici della Terra
Stefano Deliperi

STOP ALLA PROLIFERAZIONE DELLE PALE EOLICHE !

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico esprimono il loro forte sostegno per la politica regionale dell?Amministrazione Soru che ha disposto la sospensione dell?iter procedimentale di tutti i progetti di centrali eoliche non definitivamente approvati ed il bando per la presentazione di progetti di parchi eolici per un ammontare complessivo di 900 MW approvato con decreto Assessorato regionale difesa ambiente n. 14/DG del 7 giugno 2004 (previa deliberazione Giunta regionale n. 22/69 del 13 maggio 2004). Sulle 368 istanze per una potenza complessiva di 13.300 megawatt in campo nazionale, di queste sono pervenute (luglio 2001 ? aprile 2003) 88 istanze per 3.765 megawatt (2.814 aereogeneratori) in Sardegna (dati Servizio V.I.A. Assessorato difesa ambiente R.A.S., 2004). La più alta concentrazione.
Con decreto Assessorato regionale difesa ambiente n. 14/DG del 7 giugno 2004 (previa deliberazione Giunta regionale n. 22/69 del 13 maggio 2004) è stato approvato il bando per la presentazione di progetti di parchi eolici per un ammontare complessivo di 900 MW. Uno dei primi atti concreti della nuova Amministrazione regionale presieduta dall?on. Renato Soru è stato quello di accogliere la proposta di "moratoria" avanzata anche dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico: con la deliberazione Giunta regionale n. 31/7 del 27 luglio 2004 è stata disposta la revoca del predetto bando e della relativa procedura. Si ricorda, inoltre, che con il decreto legislativo n. 387/2003 (attuazione della direttiva n. 2001/77/CE sulla promozione dell?energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili) sono state introdotte diverse disposizioni in materia, fra le quali riveste notevole importanza la previsione di linee guida per la realizzazione degli impianti produttivi di energia da fonti alternative, con particolare riferimento al loro corretto inserimento ambientale-paesaggistico e con la facoltà, da parte delle Regioni, di individuare i siti non idonei per l?ubicazione di tali impianti, in particolare le centrali eoliche (art. 12, comma 10°, del decreto legislativo n. 387/2003). Ma è con la legge regionale 25 novembre 2004, n. 8 ("norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale") che viene posto un deciso freno alla realizzazione incontrollata di "parchi eolici" in Sardegna. Fino all?approvazione del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) è vietata la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonte eolica "salvo quelli precedentemente autorizzati, per i quali, alla data di entrata in vigore della ? legge (26 novembre 2004, n.d.r.) i relativi lavori abbiano avuto inizio e realizzato una modificazione irreversibile dello stato dei luoghi. Per gli impianti precedentemente autorizzati in difetto di valutazione di impatto ambientale, la realizzazione o la prosecuzione dei lavori ? che, comunque, non abbiano ancora realizzato una modificazione irreversibile dello stato dei luoghi, è subordinata alla procedura di valutazione di impatto ambientale" (art. 8, comma 3°, della legge regionale n. 8/2004). Ora il provvedimento di moratoria, più volte richiesto dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico che da tempo si oppongono con tutti i mezzi disponibili alla "speculazione eolica", consente di fare una seria pianificazione dell?intero settore con la dovuta attenzione alle esigenze ambientali e storico-culturali e di evitare che una positiva energia alternativa divenga ? per mere ragioni economiche ? un fattore di degrado paesaggistico. E non sono certo le minacce di azioni di rivalsa da parte dell?A.N.E.V., l?associazione dei pretesi "padroni del vento", o di singole imprese che possono far cambiare linea.
p. Gruppo d?Intervento Giuridico
e Amici della Terra
Stefano Deliperi