lunedì, febbraio 23, 2009

Condoglianze ai sardi


Stamattina presto, all'edicola, un signore di destra (lo conosco), furbetto e raggiante mi ha fatto le condoglianze per la sconfitta del caro presidente Soru. Ho ringraziato, sorridente, e ho ribattuto in modo cortese che ricambiavo le condoglianze, per la perdita della cara autonomia della Sardegna. Non se l'aspettava e si è zittito. L'edicolante, di sinistra (lo conosco), si è fatto una bella risata e mi ha dato la Nuova (non gratis, peccato).

Questo per dire che sono dispiaciuto, sì, per la netta sconfitta di Soru, ma che sono anche pronto a reagire. Bisogna reagire e piantarla con il lutto (lo dice pure D'Alema). Abbiamo capacità e intelligenze che ci sostengono (ci mancano i soldi, però, ma non importa).

Nonostante i tentativi di nasconderlo, Soru sapeva che era grigia e che i sondaggi davano vincente Cappellacci, anche se non con queste proporzioni. Il ruolo svolto dal Silviolo nazionale è stato paurosamente pesante e pregnante. E quando Silviolo muove le sue corazzate diventa più forte della USNavy. Ma, senza nulla togliere a Berlusconi e Cappellacci (e al resto della coalizione del centrodestra che ha macinato consensi a nastro), direi che il centrosinistra ha contribuito a farsi male da sè. Sarà banale ma è così. Avremmo perso ugualmente, magari, ma senza gli strascichi che già si intravedono.

Litigi, scontri di potere, malumori mai sopiti, primarie evitate, lobby trasversali, sconfitte e dimissioni, lacerazioni e commissari. Per un momento ho pensato che la Sardegna fosse diventata terreno di battaglia per qualche resa di conti tra fazioni opposte del Partito democratico. Resa di conti. Ma si può? Questo clima lo si è respirato fino alla fine (sarà vero che a Quartu, in qualche sezione del PD, si è brindato alla sconfitta di Soru?), fino alla sconfitta ormai inevitabile. Oh, gli errori sono stati anche di Soru, sia chiaro. Conosco decine di ex suoi elettori che questa volta hanno fatto scelte diverse (non a destra, comunque) perchè deluse proprio da lui.

Eppure mi sembrava che in Sardegna fosse diffusa una "sensazione" di buon governo e di rinascita. Mi pareva che le cose "fatte" dalla giunta Soru avessero una qualità che nella nostra isola non si era mai registrata. E sono convinto che sia così.

Evidentemente la maggior parte dei sardi non la pensa allo stesso modo.

Ecco, ripartiamo da qui. Confrontiamoci. Verifichiamo. Elaboriamo una strategia che abbia all'orizzone l'uguaglianza sociale e la libertà dalle catene del lavoro alienante. I lavoratori hanno bisogno di una forza che li rappresenti. Può essere l'inizio di una nuova, vecchia avventura. Mai come in questo momento i sardi - e gli italiani - hanno sperimentato i disastri dell' economia di mercato e della finanza globale. Evidenziamo le contraddizioni e troviamo le alternative al disastro annunciato.

Ma il dato più amaro e triste della tornata elettorale in Sardegna è una notizia di contorno al suo epilogo. Nello stesso giorno della vittoria di Cappellacci, leggo su Repubblica.it che il legale inglese Mills è stato condannato a 4 anni e 6 mesi perchè riconosciuto colpevole di aver preso soldi per dire il falso in alcuni processi in cui era imputato Berlusconi. In questo processo era alla sbarra in concorso proprio con il premier. Che però è fuori grazie all'immunità ottenuta con il Lodo Alfano.

Siamo in Italia, gente. Va bene così.

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