venerdì, dicembre 23, 2005

Agenda per il 2006


Comunicato Stampa

Mercoledì 21 dicembre la Direzione regionale della Uil si è riunita a Cagliari per fare il punto sulla situazione sociale ed economica della Sardegna, al termine di un anno contrassegnato da grandi difficoltà.
La Direzione ha accolto l’invito del segretario generale Gino Mereu affinché il sindacato accentui il ruolo propositivo delle sue azioni, per essere di stimolo e partecipare attivamente al rilancio della nostra Isola. Nell’anno che sta per iniziare è necessario porre le basi solide per una generale ripresa del sistema produttivo, risolvendo innanzitutto le questioni, ormai storiche, che frenano la crescita.
La Direzione pone ai primi punti dell’”Agenda degli interventi” il lavoro, l’energia, il rilancio della chimica, i trasporti.
Rispetto all’occupazione è necessario ripensare una strategia politica che sappia sostenere le fasce più deboli dei lavoratori e intervenire con strumenti finanziari efficaci, tali da attenuare le tensioni emergenti. Un maggior impegno sul fronte del lavoro sarà determinante anche per combattere le vecchie e nuove povertà, che spingono verso fasce di reddito minimo un numero sempre maggiore di famiglie, creando una progressiva disparità sociale.
Per quel che riguarda l’energia si chiede alla Giunta regionale una maggior chiarezza e coerenza rispetto alle strategie decise per il medio e lungo periodo (metanizzazione, elettrodotto, carbone del Sulcis, centrale termoelettrica di Fiume Santo, energie alternative), mentre per il breve periodo è necessario individuare soluzioni che portino a una riduzione dei costi della bolletta elettrica per l’apparato industriale.
Resta poi a tutt’oggi irrisolta la questione dei trasporti. Come l’energia, i trasporti rappresentano un nodo cruciale per la competitività dei prodotti sardi, che con sempre maggior difficoltà riescono a difendere gli spazi occupati sia sul mercato nazionale che internazionale e determinano la fuga (valga come esempio la Legler di Macomer) di importanti realtà produttive.
L’anno che verrà sarà decisivo per la nostra Isola; l’uscita dall’Obiettivo Uno ci impone l’individuazione di nuove fonti di finanziamento che possano sostenere un modello di sviluppo in grado di portare la qualità della vita in Sardegna al livello delle aree europee più sviluppate, e la soluzione della vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali potrà rappresentare un buon punto di partenza per costruire il “Piano generale di sviluppo”, annunciato da questa Giunta regionale fin dal giorno del suo insediamento e che è stato uno dei punti cardine del consenso ottenuto. In esso dovranno essere articolate le politiche di settore (industria, turismo, artigianato e agricoltura) e sarà finalmente chiaro il modello di crescita che questa maggioranza intende perseguire.
Ma per giungere a una sua efficace elaborazione è necessario che questo esecutivo avvii una politica di condivisione dei percorsi con le parti sociali e che con esse riapra un dialogo costruttivo, tale da dare maggior fiducia ai lavoratori, agli imprenditori e all’intero popolo sardo.
Questa è l’unica condizione attraverso la quale l’intera collettività sarà pronta a partecipare a una nuova stagione di rinascita e a scendere in campo per vincere la scommessa dello sviluppo.

la direzione regionale
della UIL sarda

Cagliari, 23 dicembre 2005

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