martedì, dicembre 13, 2005

PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE, BUONE PROSPETTIVE

Il 13 dicembre 2005, la Giunta regionale ha adottato il piano paesaggistico regionale, per ora limitato agli ampi ambiti costieri con alcune estensioni verso l'interno dell'Isola. Prima tappa verso la pianificazione paesistica di tutto il territorio regionale.

In contemporanea i numerosi documenti del piano (deliberazione di adozione, relazioni illustrative, tecniche, del comitato scientifico, normativa tecnica di attuazione, 5 tavole illustrative in scala 1 : 200.000 + compact disk con 141 carte in scala 1 : 25.000, con 38 carte in scala 1 : 50.000 e 27 schede illustrative degli ambiti costieri) sono già sul sito web della Regione (www.regione.sardegna.it/pianopaesaggistico) con un bell'esempio di trasparenza istituzionale purtroppo non comune.

Da un primissimo esame, necessariamente sommario, alcuni punti appaiono piuttosto qualificanti: nei 27 ambiti di paesaggio si prevede una sostanziale esclusione di ulteriori volumetrie nella fascia costiera perimetralmente definita, potranno proseguire soltanto gli interventi legittimamente autorizzati alla data di entrata in vigore della legge regionale n. 8/2004, la c. d. legge salva-coste.

Si prevedono, poi, quattro diverse graduazioni di tutela, dagli ambiti di conservazione integrale alle aree meritevoli di riqualificazione ambientale, aumenterà l'estensione di terreno per edificare nelle zone agricole (dal limite minimo attuale di un solo ettaro si passerà a 10 ettari dove sono colture intensive e, addirittura, a 20 ettari dove sono colture estensive) e per sole strutture connesse alla conduzione agricola ed aumenteranno le disposizioni di tutela per le campagne (salvaguardia delle recinzioni tradizionali, come il muretto a secco, divieto di nuova viabilità, salvaguardia degli alberi monumentali, ecc.).

Inoltre, al di fuori dei centri urbani (dove si punta al recupero urbanistico delle periferie), i Comuni non potranno più decidere in esclusiva gli interventi di trasformazione territoriale, ma subentrerà una procedura di co-pianificazione con il coinvolgimento regionale.

Il piano paesaggistico regionale (P.P.R.) è strumento di pianificazione e gestione del territorio sovraordinato e vincolante rispetto agli atti di pianificazione delle province (piano urbanistico provinciale ? P.U.P.) e dei comuni (piano urbanistico comunale - P.U.C.): questi ultimi dovranno, quindi, essere adeguati alle previsioni di "tutela dinamica" del P.P.R. Dopo l'adozione da parte della Giunta regionale, sarà il momento della fase della concertazione con gli Enti locali e tutti i soggetti sociali interessati.

La previsione di un procedimento "aperto" ai soggetti istituzionali e sociali per l'adozione del piano paesaggistico regionale è insita nella filosofia ispiratrice e nelle medesime previsioni normative (convenzione europea sul paesaggio, decreto legislativo n. 42/2004, legge regionale n. 8/2004, linee guida per la redazione del P.P.R. approvate dal Consiglio regionale il 26 maggio 2005). La proposta di P.P.R., una volta adottata dalla Giunta regionale, deve essere pubblicata per un periodo di sessanta giorni consecutivi all'albo di tutti i Comuni territorialmente interessati (art. 11 della legge regionale n. 45/1989, come sostituito dall'art. 2 della legge regionale n. 8/2004). Per favorire la partecipazione e la concertazione istituzionale, il Presidente della Regione ' durante il periodo della pubblicazione presso gli albi pretori comunali ' convoca apposite conferenze pubbliche per illustrare la proposta di P.P.R. e raccogliere osservazioni, proposte e suggerimenti: ad esse devono essere convocati "i soggetti interessati", cioè gli Enti locali, le associazioni ecologiste, le associazioni imprenditoriali, ecc. In tali conferenze pubbliche possono essere raccolte osservazioni, proposte, ecc. in forma scritta, da esaminare nella prosecuzione dell'iter procedimentale di approvazione del P.P.R., anche se ? per aver pieno valore giuridico e dover essere motivatamente esaminate ai fini dell'approvazione dell'atto di pianificazione definitivo ? necessitano della successiva proposizione al Presidente della Regione nel periodo di trenta giorni successivo all?ultimo giorno di deposito (art. 11, comma 2°, della legge regionale n. 45/1989, come modificato dall?art. 2 della legge regionale n. 8/2004).

Al termine, dopo aver esaminato le varie osservazioni pervenute, la Giunta regionale approverà definitivamente il P.P.R. Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico, ad un primo esame sommario del nuovo P.P.R., confermano una valutazione provvisoria positiva e confermano la partecipazione al procedimento di approvazione definitiva del piano nei modi previsti dalla legge.

Si ricorda, inoltre, che nell'estate scorsa è stata consegnata al Presidente della Regione autonoma della Sardegna on. Renato Soru ed al Presidente del Consiglio regionale on. Giacomo Spissu la petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde promossa dagli Amici della Terra e dal Gruppo d?Intervento Giuridico. Gli aderenti sono stati ben 3.515 e vedono tra di loro parlamentari europei (on. Monica Frassoni), l'intera direzione nazionale degli Amici della Terra (Rosa Filippini, Walter Baldassarri e Maria Laura Radiconcini), personalità della cultura (lo scrittore Giorgio Todde), personalità del volontariato attivo (don Ettore Cannavera), rappresentanti di associazioni ecologiste di tutto il Mediterraneo (Coordinamenti Friends of the Earth dell?Europa e del Mediterraneo, associazioni nazionali aderenti a Friends of the Earth di Francia, Spagna, Cipro, Israele, Palestina, Croazia, Tema Foundation della Turchia, Istria Verde della Croazia, N.T.M. di Malta, C 21 dell?Algeria, Green Action della Croazia, European Geography Association della Grecia, E.N.D.A. della Francia, Green Home del Montenegro, S.P.N.L. del Libano, Link di Israele, E.N.D.A. Maghreb del Marocco, Tunisian Front Organization della Tunisia, Ecomediterrania della Spagna, O.D.R.A.Z. della Croazia, A.P.E.N.A. della Tunisia, A.F.D.C. del Libano, R.A.E.D. dell?Egitto, Ceratonia Foundation di Malta, C.O.A.G. della Spagna, WWF ? programma Mediterraneo dell?Italia, I.P.A.D.E. della Spagna, Forum della Laguna di Venezia dell?Italia, W.A.D.A. del Libano, Associazione per la Wilderness dell?Italia), componenti di formazioni politoco-sociali (vari aderenti a circoli di Progetto Sardegna) e, soprattutto, tanti comuni cittadini sardi, di tante altre parti d?Italia e numerosi stranieri. La petizione chiede che il nuovo piano paesistico contenga efficaci misure di tutela, una fascia di rispetto costiero di almeno 500 metri dal mare e la conservazione integrale dei tratti costieri ancora integri o non compromessi. Si chiede, poi, anche l?istituzione dell?Agenzia per la Salvaguardia delle Coste cui affidare l?acquisizione al patrimonio pubblico e la corretta gestione dei tratti di litorale più pregevoli dal punto di vista ambientale e paesaggistico, della quale, recentemente, la Giunta regionale ha avviato la realizzazione con l?istituzione del Servizio della Conservatoria delle coste sarde.

Un ultimo aspetto, ma non di infima importanza: l'operazione di predisposizione della proposta di piano, effettuata all'interno degli uffici regionali, è costata circa 400 mila euro, mentre quella relativa ai vecchi 14 piani territoriali paesistici annullati perché illegittimi era costata circa 15 milioni di euro.

p. Gruppo d'Intervento Giuridico

e Amici della Terra


Stefano Deliperi

1 commento:

SardegnaAttiva ha detto...

Suppongo che i 15 milioni di Euro siano serviti a sfamare consulenti, progettisti, amici parenti, ecc.