sabato, maggio 01, 2010

Basilicata, coast to coast

Alla fine del film (sì perchè Basilicata coast to coast è un film, scritto, diretto e interpretato da Rocco Papaleo)  lo spettatore ritorna alla domanda iniziale del protagonista: ma esiste la Basilicata? E dove era fino ad ora? Perchè non me ne sono mai accorto?

Insomma, tra inquadrature ricercate e fotografia “nebbiosa”, paesaggi naturali mozzafiato e scorci di paesi arroccati tra le nuvole, il film è un grande e gradevole spot sulla Basilicata e le sue bellezze (bellissime bellezze), ma anche la storia delicata di un cammino (dal Tirreno allo Ionio, a piedi) di un gruppo di musicisti alla ricerca di se stessi e di un senso da dare alla propria vita,ognuno smarrito in una vicenda passata.

Direi un film hippy (quanti di noi hanno fatto o sognato un “pellegrinaggio” laico in tenda e sacco a pelo tra boschi e paesini medievali, con amici e chitarre al seguito) che rende implicitamente omaggio a Luis Bunuel e Sergio Leone e, esplicitamente, a Carlo Levi e alla “sua” Gagliano (Aliano). Come in Levi, è la gente di Basilicata, il suo volto e la sua sospensione in un tempo senza tempo ad essere il valore aggiunto del film, se non il suo oggetto/soggetto principale.

Ma è anche un film con una grande sorpresa, per me, cioè Rocco Papaleo. Lo conoscevo solo come attore comico, lo scopro scrittore sensibile e attento, nonchè regista “colto” e “raffinato”, con il gusto per la citazione e l’omaggio, senza velleità strabordanti e pretenziose, eppure con un gusto originale ben definito. E poi i soliti Alessandro Gassman e Giovanna Mezzogiorno, che aggiungono al film un tocco di sapiente profondità interpretativa.

Basilicata coast to coast, voto: 7



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