Forum  mondiale sulla Sovranità alimentare: Nyeleni 23-27/02/2007
 Presentazione generale del Forum
 Distinti movimenti sociali hanno  preso l'iniziativa di organizzare e svolgere l'incontro internazionale sulla  Sovranità alimentare a Bamako in Mali nel febbraio del 2007. Il principio della  Sovranità alimentare è stato proposto da Via Campesina a Roma nel 1996 durante  il Vertice Mondiale dell'Alimentazione della FAO.
Da allora questa proposta ha  incominciato a svolgere un ruolo fondamentale nel dibattito sull'agricoltura e  le alternative alle politiche neoliberali. Prima dell'introduzione del concetto  di Sovranità alimentare 
Il principio della Sovranità  alimentare stimola lo sviluppo di modelli alternativi di produzione, di  distribuzione e di consumo basati su una logica nuova, lontana di quella del  neoliberalismo che da parte sua attribuisce un ruolo principale ai mercati e  alla liberalizzazione del commercio e considera che solo i mercati  internazionali possono risolvere la questione dell'insicurezza  alimentare.
Il diritto alla Sovranità alimentare  si dibatte in numerosi forum, reti e conferenze, come i Forum Sociali Mondiali,  la campagna More and  Better, la rete  "Nuestro  Mundo No Está En Venta" e 
Pensiamo che un forum di Nyeleni  offrirà una nuova opportunità per aumentare il riconoscimento della Sovranità  alimentare e rinforzare le azioni e campagne che si realizzano per la sua  applicazione effettiva. Durante questi cinque giorni i partecipanti non si  limiteranno a precisare la natura del diritto alla Sovranità alimentare e le sue  implicazioni nella politica agricola dei propri paesi e regioni, dibatteranno  anche su una strategia dinamica e globale affinché 
Un forum  nel campo
 Il forum Mondiale sulla Sovranità  alimentare (FMSA) si realizzerà in campagna, in Sélingué, un paese situato a  1:45 ore da Bamako e vicino alla centrale idroelettrica del fiume Sankarani, un  affluente del Niger, vicino alla frontiera con 
Questa è stato scelto questo luogo  per potere dibattere sull'agricoltura e l'alimentazione in una cornice  rurale-agricola. È una decisione politica che pretende di trovare un  parallelismo e coerenza tra le proposte di Sovranità alimentare ed i mezzi  necessari per farla divenire una realtà. 
L’hotel di Sélingué è composto di 23  bungalows che possono alloggiare 200 persone. Gli altri partecipanti saranno  alloggiati in casette che saranno costruite per l'occasione, e che in seguito  saranno utilizzate dalle organizzazioni locali e dalla CNOP come centro di  formazione. Una parte delle casette sarà costruita con materiali e tecniche  tradizionali, il resto, circa cinquanta, si costruiranno con materiali più  duraturi per aumentare la loro vita utile. Dopo il forum saranno utilizzate  dalle organizzazioni del paese che così disporranno di un centro dove realizzare  i propri programmi di formazione ed gli incontri.
Il paese di Sélingué dispone di sei  sale abbastanza grandi per accogliere gli uffici di circa sessanta persone. Si  costruirà con materiali locali una struttura leggera capace di accogliere 600  persone per le sessioni plenarie.
Gli  obiettivi del forum
 “
Si deve però rilevare che sempre più  organizzazioni fanno riferimento a questo concetto senza comprendere o accettare  il suo carattere eminentemente politico che rompe radicalmente col sistema  economico capitalista dominante.
1. Riaffermare 
Sempre di  più, personalità della politica, sindacati o associazioni utilizzano il termine  Sovranità alimentare tentando di ridurlo ad una connotazione “sovranista”,  sinonimo di chiusura su sé stesso, di rifiuto degli scambi e della  complementarietà
Il FMSA si incaricherà più  concretamente di precisare i punti seguenti che sono già stati definiti nel 1996  e riaffermati in 2001:
-           Dare priorità alla produzione, per  lo sfruttamento contadino e familiare, di alimenti per i mercati interni e  locali, con sistemi di produzione diversificati ed ecologici;  
-           Vegliare affinché gli agricoltori  ricevano un prezzo giusto per la loro produzione, al fine di proteggere i  mercati interni da importazioni sotto costo che costituiscono  dumping;
-           Garantire l'accesso alla terra,  all'acqua, ai boschi, alle zone di pesca ed altre risorse a pro di una vera  ridistribuzione delle risorse;
-           Riconoscere e promuovere il ruolo  delle donne nella produzione di alimenti e vegliare affinché abbiano un accesso  equo alle risorse produttive e le possano utilizzare;
-           Vegliare affinché le comunità  abbiano il controllo delle risorse produttive, opponendosi all'acquisizione da  parte delle imprese di terre, acqua, risorse genetiche ed altre  risorse;
-           Proteggere i semi, base  dell'alimentazione e della vita stessa, e vegliare affinché gli agricoltori  possano scambiarli ed utilizzarli liberamente, questo implica il rifiuto dei  brevetti sulla vita e l'adozione di una moratoria sulle coltivazioni  geneticamente modificate;
-           Investire fondi pubblici per  appoggiare le attività produttive di famiglie e comunità, insistendo  nell'autonomizzazio
-           Rafforzare la nostra posizione  nell'equilibrio di potere per conseguire concretamente 
2. 
Al contrario, 
3. Sviluppare spazi di incontro con  governi favorevoli alla Sovranità alimentare
Il Mali ha appena adottato una nuova  legge di orientazione agricolo che stabilisce 
Questa nuova situazione mostra che  sempre meno Stati credono che le politiche neoliberali possono costituire una  soluzione alla fame e la povertà che colpisce gruppi di popolazione crescenti  nei propri territori e sono disposti a percorrere nuove vie. Il FMSA permetterà di riflettere sulla  migliore strategia affinché gli Stati appoggino attivamente 
4. Ottenere il riconoscimento del  diritto alla Sovranità alimentare
Uno degli obiettivi del forum sarà  definire una strategia mondiale e collettiva affinché si riconosca il diritto  dei paesi alla Sovranità alimentare come un diritto specifico, di obbligato  compimento per gli stati e garantito dall'Organizzazione delle Nazioni  Unite.
Chiamata  all'azione
 È già tempo per 
Partecipa alla lotta contro la  dominazione corporativa del nostro cibo, pesce ed agricoltura. È già il tempo per 
Dal Discorso  all'Azione: la  lotta per 
Un dibattito dinamico e  vivo: il concetto  della Sovranità alimentare e le modalità della sua realizzazione si stanno  sviluppando ed approfondendo continuamente. Nuovi temi e sfide, per le risposte  alle necessità e per nuove politiche si stanno sviluppando costantemente. Molte  organizzazioni, gruppi ed individui appoggiano i principi della Sovranità  alimentare, ma sono ancora molti quelli che non conoscono il concetto. Dobbiamo  quindi diffondere informazioni sulla Sovranità alimentare e mobilitare persone  ed organizzazioni su questo tema. Mentre diventa sempre più comune il termine  “Sovranità alimentare,” alcuni politici, istituzioni ed altre entità usano male  questo termine. Per questo motivo, dobbiamo assicurare che non venga  usurpato.
Nyéléni è un passo  importante: Nyéléni  2007–Il Forum Mondiale della Sovranità alimentare. Cinquecento delegati,  rappresentando contadini, pescatori, popoli indigeni, donne, lavoratori,  ecologista, consumatori, ONGs, giovani e funzionari si riuniranno per fare  avanzare 
Nyeleni 2007 è solo una parte del  processo di rafforzamento della lotta per 
Che cosa possono fare lei e la sua  organizzazione?
Adottare il concetto della Sovranità  alimentare, organizzare una discussione sul concetto della Sovranità alimentare  nella sua organizzazione, comunità e regione con vari settori della società che  sono coinvolti nel diritto dell'alimentazione: contadini, pescatori, ecologista,  consumatori, popoli indigeni…
Sviluppare piani ed azioni per  
-           Lo  sviluppo di nuove alleanze.
-           Come combattere le multinazionali  che minacciano alla Sovranità alimentare.
-           Come proteggere l'accesso alle  risorse naturali per le comunità.
-           Come mantenere le economie locali la  dove la popolazione decide cosa e come produrre il cibo.
-           Come lottare contro gli attuali  trattati di libero commercio regionali e le istituzioni internazionali di  finanziamento e quali le alternative a questi sistemi.
-           Quale struttura alternativa  all'Organizzazione Mondiale del Commercio, per assicurare che il commercio  internazionale non mortifichi 
-           Quali politiche già esistenti  attualizzano 
Per avere più informazione: www.nyeleni2007.
Per dare il vostro  contributo
mali--> mali@nyeleni2007.
international-
tel +33 870 467  123
Via  Campesina 
 Via  Campesina è un movimento internazionale che coordina organizzazioni contadine,  piccoli e medi produttori, donne rurali, comunità indigene, gente senza terra,  giovani rurali e lavoratori agricoli emigranti. Difendiamo gli interessi  basilari dei nostri membri. Siamo un movimento autonomo, plurale, indipendente,  senza nessuna adesione politica, economica o di un altro tipo. Le organizzazioni  che compongono 
Come è nata via  Campesina?
 Nasce nell’aprile di 1992, quando  vari leader contadini dell'America Centrale, del Nordamerica e dell'Europa si  riunirono a Managua, Nicaragua, nel Congresso dell'Unione Nazionale di  Agricoltori e Allevatori (UNAG). Nel maggio del 1993 si portò a termine la prima  Conferenza di Via Campesina in Mons, belgio, dove fu costituita come una  organizzazione mondiale, definendo i suoi primi modelli strategici e la propria  struttura. La seconda conferenza internazionale ebbe luogo a Tlaxcala, Messico,  nell’aprile del 1996, dove presenziarono 37 paesi e 69 organizzazioni per  analizzare una serie di tematiche che erano di interesse centrale per i piccoli  e medi produttori, fra le quali: Sovranità alimentare, riforma agraria, credito  e debito esterno, tecnologia, partecipazione delle donne e sviluppo  rurale.
Come lavora la via  Campesina?
 Via Campesina si trova attualmente  in un processo di ampliamento e consolidamento, essendo per la sua stessa  natura, un movimento pluralistico, democratico e multiculturale. Conta su una  copertura geografica abbastanza ampia, risultato della quale, è uno dei  movimenti più rappresentativi per la piccola e la media agricoltura nel il  mondo. Il lavoro tanto complesso che Via Campesina svolge è un sforzo enorme per  riuscire nell'articolazione, la comunicazione e il coordinamento tra le regioni,  come pure tra le organizzazioni membre di ogni regione ed il movimento nella sua  globalità. Via Campesina lavora per la difesa degli interessi professionali,  includendo la dimensioni politica, economica e tecnologica come i temi di  genere.
Quali sono le sue  priorità?
 L'obiettivo principale di Via  Campesina è sviluppare la solidarietà e l'unità dentro la diversità tra le  organizzazioni, per promuovere le relazioni economiche di uguaglianza e di  giustizia sociale, la preservazione della terra, 
-           L'articolazione ed il rinvigorimento  delle sue organizzazioni.
-           Avere un'influenza nei centri del  potere e di assunzione delle decisioni dentro i governi e le istituzioni  multilaterali per dare un altra rotta alle politiche economiche ed agricole che  penalizzano la piccola e media produzione.
-           Il  rinvigorimento della partecipazione delle donne in materie sociali, economiche,  politiche, e culturali.
-           La  formulazione di proposte in relazione a temi importanti come: riforma agraria,  Sovranità alimentare, produzione, commercio, ricerca, risorse genetiche,  biodiversità, ecosistemi e genere.
Quale è la sua  struttura?
 La via Campesina sta lavorando per  una politica di alleanze con altre forze sociali, economiche e politiche a  livello internazionale per lottare congiuntamente contro il neoliberalismo e per  sviluppare proposte alternative dove le grandi maggioranze costituiscano gli  attori principali.
Temi principali e  campagne. Come  movimento contadino internazionale, la via Campesina lavora sui temi principali  per i quali il contadini di tutto il mondo si battono:
- riforma    agraria
- biodiversità e risorse    genetiche
- Sovranità alimentare e    commercio
- diritti    umani
- agricoltura contadina    sostenibile
- migrazione e lavoratori    rurali
- uguaglianza di    genere.
Delegato italiano per Via Campesina  a Nyeleni appartenente all’Associazione Rurale Italiana – ARI - al quale potete  inviare i vostri contributi:
Andrea Tronchin – andrea.tronchin@
Domande per la discussione  nelle organizzazioni in preparazione del Forum mondiale sulla Sovranità  Alimentare (Mali febbraio 2007)
Le domande sono state formulate in base agli obiettivi  (1-2-3-4-5) individuati nei diversi incontri del Comitato di preprazione di  Nyeleni.
1)    Rafforzare il dialogo fra i movimenti sociali e altre  organizzazioni,
Domande:
-Quali passi sono necessari per organizzare un dialogo  costruttivo fra movimenti e organizzazioni sul tema della Sovranità  alimentare?
-Come possiamo coinvolgere i gruppi urbani e rispondere  alle domande dei poveri delle zone urbane?
-Come possiamo affrontare i conflitti di interesse fra i  settori (per es. Fra contadini/e e popoli indigeni o pastori; o fra gli  interessi degli abitanti delle città affinché i prezzi siano accessibili e si  risponda alla necessità dei/delle produttori/trici di alimenti con prezzi  giusti).
-Come è possibile cooperare maggiormente e costruire  alleanze intorno ad una agenda comune?
-Quale metodologia è necessario adottare durante il Foro  per garantire un dialogo costruttivo?
2)    Riappropriazione collettiva della Sovranità alimentare per evitare che il  concetto sia assunto da attori che sminuiscono il suo contenuto e lo utilizzano  per rafforzare le politiche neoliberali.
Domande:
-Come assicurare che il principio della Sovranità  alimentare sia incorporato nella formulazione di politiche locali e  internazionli, evitando allo stesso tempo che sia strumentalizatto dai nostri  “avversari” o sminuito, garantendo che continui ad essere un principio proposto  dai movimenti sociali con contenuti definiti da questi stessi  movimenti?
- Come iniziare a dar vita e realizzare 
-Quali tipi di lotta concreta sono stati  sviluppati dalla vostra organizzazione durante gli ultimi 10 anni e quali sono  stati i risultati?
3)          Rafforzare e sviluppare il concetto di Sovranità alimentare, se  necessario si devono concretizzare delle  alternative
Domande:
-Pensate che i membri della vostra organizzazione  coprendono esattamente il significato di Sovranità  alimentare?
-Come si può fare affinché 
-Come possiamo includere nel modo migliore i diritti  delle comunità alle risorse naturali, il diritto a mantenere economie locali  dove le persone e le comunità decidano cosa e come produrre e  consumare?
-Che tipo di norme di commercio internazionale sono  necessarie per garantire che il commercio internazionale non deteriori  
-Che alternative concrete possono essere promosse come  esempi di politiche fondate sulla Sovranità  alimentare?
-Como possiamo inserire nelle dinamiche locali di  comunità e gruppi la questione delle reti alternative di  produttori/tric-
4)          Rafforzare il dialogo con i governi, istituzioni internazionali e  parlamentari che simpatizzano con 
Domande:
-Con quali governi, istituzioni internazionali e  parlamentari sarebbe utile stabilire un  dialogo?
-Da quali governi e istituzioni possiamo sperare in un  appoggio in relazione alla messa in pratica della Sovranità  alimentare?
-Cosa ci aspettiamo da un dialogo di questo  tipo?
-Come possiamo fare pressione in modo più efficace nei  confronti di governi e istituzioni?
5)          Sviluppare strategie e azioni per incidere sui rapporti di forza e  ottenere l’applicazione di politiche fondate sulla Sovranità  alimentare
Domande:
-Quale strategia è necessaria per incidere nel  coordinamento delle forze favorevoli alla Sovra nità  alimentare?
-Verso quali attori ci dovremmo concentrare (opinione  pubblicza, imprese trasnazionali, istituzioni internazionali, governi o i nostri  movimenti)?
-Quali tipi di azioni sono necessarie per fare fronte  agli attori dominanti quali i grandi commercianti e le imprese  transnazionali?
-Quale potrebbe essere una proposta concreta di azione a  livello internazionale per ottenere un impulso favorevole al  mutamento?
- È possibile formulare un tema per una campagna che sia  chiaro e sul quale concentrarci e mobilitarci nei prossimi 5-10  anni?
 
 

 
 
 
 
1 commento:
Il problema con l'idea di sovranità alimentare é sempre lo stesso : non prende in considerazione un fatto fondamentale. In effetti, molti contadini poveri soppravviviono grazie al commercio internazionale. I problemi per i poveri sono le sovvenzioni europee e americane e i loro dazi elevatissimi (soprattutto sui prodotti trasformati) che gli impediscono di profittare del loro vantaggio comparativo nell'agricultura. Il commercio agricolo può permettere a questi paesi di ottenere le risorse necessarie per lanciare un processo durevole di sviluppo economico. Applicare la sovranità alimentare a tutto il mondo significa permettere ai paesi ricchi di continuare a sovvenzionare e a proteggersi fortemente riducendo ancore di più i prezzi che i contadini del Sud possono ottenere nonchè le quantità che esportano. In questo dibattito bisogna sempre ricordarsi un elemento fondamentale : oggi si produce cibo per 12 miliardi di persone, ciò implica che la fame del mondo é causate da ua mancanza di potere di aquisto dei poveri di cui 2/3 sono contadini. Il problema non si risolve con la sovranità alimentare ma permettendo a questi contadini poveri di ottenere più soldi per aquistare del cibo.
www.trade-and-development.blogspot.com
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