venerdì, maggio 16, 2008

La mia luna


Così l'ho vista, l'ultima notte sul Tibet.

La luna.

Vicina, materna, e fredda come quelle madri che non possono permettersi di mostrarsi tenere e affettuose. La vita ha riservato loro sofferenze e tristezze che sembrano voler dire: sei diventata una roccia, comportati come tale.

Non è che non abbiamo sentimenti, o emozioni, sono soltanto bloccate.

Eppure splendono là nel cielo, e per i figli sono gli astri più luminosi. Anche se distanti.

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