venerdì, maggio 16, 2008

Uffa, questa vita da cani


Ho camminato tutto il pomeriggio. C'è chi beve, per dimenticare. Io cammino. Ma le passeggiate riattivano la circolazione sanguigna, così il maggiore afflusso di globuli rossi al cervello mi fa ricordare di più e meglio.

Ricordo la mia città e gli affetti che ho lasciato, la casa in cui ho trascorso l'infanzia, me e mia sorella giocare insieme e poi tirarci i capelli; ricordo i genitori che non ho ancora pianto abbastanza.

Non ho mai seguito le loro "istruzioni" per vivere. Ho scelto apposta di fare il contrario, anzi. E ora cosa ne ho avuto?

Mi aggiro per questa città, in cui abito da anni e che mi è ancora sconosciuta, così simile alla mia. Castello e Stampace, ma più ancora Villanova, via San Giovanni (con le sue processioni misteriose, tranne che per noi baschi) e via Piccioni (con le muraglie) e via San Saturnino (con gli orti nascosti).

Ripenso a te che non sorridi mentre mi dici non ci sto più.

E' duro vivere, ma ci voglio provare ancora.

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