giovedì, maggio 15, 2008

Come un pugile (english) suonato


Sì, lo ammetto. L'onda lunga della batosta elettorale comincia a farsi sentire sul mio umore e sulle cose che faccio. O facevo.

Mi sento come quel pugile che durante la pausa dopo la terza ripresa chiede ai secondi come sta andando e a cui quelli rispondono: se lo ammazzi, pareggi. Ecco come mi sento: un pugile suonato.

La reazione dello sconfitto è una reazione allergica a tutto ciò che gli ricorda la sconfitta: telegiornali, giornali, vespe, porte, tribune elettorali, santoro, floris, ballarò, discussioni, cene con amici, sindacato. Disgusto totale. Evito accuratamente tutto questo e mi rintano nella letteratura e in un bellissimo corso d'inglese (con insegnante madre lingua) che ho iniziato a seguire. La prima lezione è stata EROICA. La teacher ci ha fatto vedere come si usa il programma on line sul pc e ha pronunciato al microfono una frase proposta dal computer. 96 per cento di "giuistezza" nella pronuncia. Faccio anche io la prova: 97 per cento! WOW. Grandi risate e strette di mano, con quella simpaticona della teacher di Newcastle che tra una battuta e l'altra mi ha subito proposto come nuovo insegnante.

Io mi sono schermito: è stato un colpo di fortuna oppure il programma va tarato.

E se fosse invece un un effetto dei colpi presi dal pugile suonato che sono?

Poi, come dicevo, ho ripreso a leggere molto: Jonathan Littell (Le Benvole), Fosco Maraini (Ore giapponesi), Sergio Atzeni (Passavamo sulla terra leggeri), Simone de Beauvoir (I mandarini), Giuseppe Fiori (Sonetaula), Ian McEwan (Espiazione), Hannah Arendt (Quaderni e diari - 1950-1973), Umberto Eco (Dall'albero al labirinto) e Don De Lillo (L'uomo che cade). Ne ho pure qualche altro aperto (Storia della bellezza e Storia della bruttezza, di Eco) ma più che altro per consultarlo.

Insomma, tutto fuorchè politica italiana. Non ne posso più di Berlusconi, Veltroni, Lega Nord, D'Alema e pure Grillo (non è vero, da lui ci vado ancora, ma non so per quanto).

Faccio l'eremita ed esco solo per il corso di inglese. Hi, how are you. Fine, thanks. Nice to meet you. Nice to meet you, too.

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