mercoledì, novembre 23, 2005

Le villette dello stagno di Porto Pino in Pretura

Ricevo e pubblico volentieri


VILLETTE NELLO STAGNO DI PORTO PINO ? A PROCESSO !

La lottizzazione abusiva nello Stagno di Porto Pino (S. Anna Arresi), già posta sotto sequestro dopo le denunce ecologiste e le indagini della magistratura e del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, andrà in giudizio.

Le 45 unità immobiliari (36 villette + 9 strutture commerciali) quasi completate sull'Isoletta di Corrumanciu, nel bel mezzo dello Stagno di Porto Pino, non sono mai state autorizzate sotto il profilo della tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004, già decreto legislativo n. 490/1999 e legge n. 431/1985).

Infatti, l'Isoletta di Corrumanciu ricade entro lo Stagno di Porto Pino, appartenente al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.) e direttamente comunicante con il mare: è, quindi, tutelata con vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera a, del decreto legislativo n. 42/2004 e già nella normativa previgente), come esplicitamente chiarito dalla circolare Ass.to reg.le P.I. e BB.CC. - Ufficio centrale tutela paesaggio n. 16210 del 2 luglio 1986, approvata dalla Giunta regionale con deliberazione del 24 giugno 1986 ("le sponde degli stagni, ove questi ultimi appartengano al demanio marittimo, rientrano nella categoria dei territori vincolati paesisticamente dall?art. 1, primo comma, lett. a), della l. 431", circ. cit., paragr. 1).

Pertanto si tratta di abusi edilizi, come aveva confermato l'Assessorato regionale della pubblica istruzione e beni culturali - Servizio tutela del paesaggio di Cagliari (nota prot. n. 4008 del 24 maggio 2004). Per giunta in una zona umida costiera estremamente importante sotto il profilo ambientale e naturalistico, tanto da esser stata individuata quale proposto sito di importanza comunitaria (pSIC) "Porto Pino" (codice ITB00060) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali. Con provvedimento del 25 ottobre 2004 il complesso edilizio era stato posto sotto sequestro penale (art. 321 cod. proc. pen.) da parte del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Sequestro confermato da ordinanza Tribunale penale di Cagliari (sez. II) n. 61/04 del 12 novembre 2004. Il G.U.P. dott.ssa Ermengarda Ferrarese, nell'udienza tenutasi questa mattina, ha accolto l'istanza di costituzione di parte civile avanzata dall'avv. Carmela Fraccalvieri per conto delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico, autrici delle azioni legali che hanno dato avvio agli accertamenti di legge condotti dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale - Ispettorato ripartimentale di Iglesias e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Inoltre, su richiesta del pubblico ministero dott. Daniele Caria ha disposto il rinvio a giudizio di Monti Francesco, amministratore delegato della Isolotto Immobiliare s.r.l., Pilloni Fulvio, direttore dei lavori, e di Granella Massimo Paolo, responsabile dell'Area tecnica del Comune di S. Anna Arresi, per le ipotesi di reato di cui agli artt. 110 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004, mentre Granella Massimo Paolo anche per l?ipotesi di reato di cui all?art. 323 cod. pen. Alla prossima udienza del 15 febbraio 2006 sarà verificata l?eventuale intervenuta estinzione del reato di cui all?art. 1161 cod. nav. per oblazione. L?apertura della fase dibattimentale è, invece, fissata per il prossimo 20 febbraio 2006 davanti al Tribunale di Cagliari, 1^ Sezione.

p. Gruppo d'Intervento Giuridico

e Amici della Terra

Stefano Deliperi

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