domenica, settembre 18, 2005

I lavori di ampliamento della base della Maddalena

Le notizie di questi giorni relative alle dimensioni reali del progetto di ampliamento della base U.S. Navy dell?Arcipelago della Maddalena sull?Isola di S. Stefano non fanno che confermare quanto sostenuto dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico e dall?on. Monica Frassoni, presidente del gruppo Verdi/A.L.E. al Parlamento europeo, rispettivamente in azioni legali ed in interrogazioni parlamentari. E? semplicemente scandaloso che una base militare non in disponibilità delle Forze armate nazionali né rientrante nel dispositivo di difesa N.A.T.O. e, per giunta, situata in un parco nazionale venga ampliata senza che nemmeno si conoscano pubblicamente i termini della sua legittima installazione, risalente ad un accordo del 1972 mai ratificato dal Parlamento italiano.

Tale ampliamento, nonostante interessi un arcipelago tutelato con vincolo paesaggistico, rientrante in un proposto sito di importanza comunitaria e in un parco nazionale, non è stato preventivamente sottoposto ai vincolanti procedimenti di valutazione di impatto ambientale né di valutazione di incidenza ambientale, in palese contrasto con la normativa comunitaria in materia e con la normativa nazionale di attuazione. Si ignora, inoltre, se siano state conseguite le necessarie autorizzazioni riguardo la normativa di tutela paesaggistica. Nei mesi scorsi era pervenuta risposta da parte della Commissione europea (26 gennaio 2005) all?interrogazione parlamentare E-2460/04IT esperita dall?on. Monica Frassoni, presidente del gruppo Verdi/A.L.E. al Parlamento europeo in relazione al primo lotto dei lavori di ampliamento (volumetria complessiva di 52.000 metri cubi) della base U.S. Navy dell?Arcipelago della Maddalena sull?Isola di S. Stefano e la realizzazione di altri lavori per il personale (alloggi, servizi, ecc.) in varie zone dell?Isola di La Maddalena. La Commissione europea, tramite il Commissario all?ambiente Dimas, ha confermato che i detti lavori sarebbero dovuti essere preceduti perlomeno dalla vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientale, infatti, "il progetto di cui sopra potrebbe avere ripercussioni sul pSIC "Arcipelago La Maddalena" (ITB010008). La Commissione ha pertanto inviato all?Italia una richiesta di informazioni in merito all?applicazione della direttiva 92/43/CEE al progetto in questione". Già il 10 dicembre 2003 la commissaria all?ambiente Wallström rispose alla precedente interrogazione E-3157/03IT dell?on. Frassoni affermando che i detti lavori sarebbero dovuti essere preceduti perlomeno dalla vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientale.

Appare, quindi, fondamentale che ne sia verificata la legittimità e la regolarità.

In proposito, le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico hanno inoltrato una serie di esposti (ottobre 2003, aprile 2004, ottobre 2005) alle pubbliche amministrazioni competenti, agli Organi comunitari ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania riguardo l?inizio dei lavori di ampliamento. Ora la Commissione europea proseguirà la sua procedura di accertamenti ai sensi dell?art. 226 del trattato U.E. avviata grazie alle interrogazioni dell?on. Frassoni ed agli esposti dell?ottobre 2003 e dell?aprile 2004 delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico. L?on. Monica Frassoni, raccogliendo un invito in tal senso formulato dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico, ha deciso di seguire in via prioritaria la vicenda dell?ampliamento della base U.S. Navy.

p. Gruppo d?Intervento Giuridico

e Amici della Terra

Stefano Deliperi

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