martedì, settembre 27, 2005

LA LEZIONE DELLE OPA

Le dimissioni di G. P. Fiorani, A.D. di B.P.I., pongono fine ad un’avventura finanziaria
priva, dall’origine, dei requisiti economici e patrimoniali che hanno determinato l’intervento
della Magistratura per verificare il rispetto delle regole (insider trading, aggiotaggio, false
comunicazioni al mercato, ostacolo all’azione di vigilanza) e della sana e prudente
gestione (aumenti di capitali fittizi o direttamente finanziati) con la protezione del
Governatore della Banca d’Italia.
Abbiamo sostenuto, dall’inizio, il pieno diritto di ogni attore ad intervenire nella
competizione per il controllo di Antonveneta e BNL nel rispetto delle normative legali e
regolamentari, riservandoci il giudizio di merito, che ci compete, sui piani industriali e sulle
loro ricadute in relazione alle prospettive di sviluppo del gruppo bancario e finanziario,
risultante dalla concentrazione, alle dinamiche occupazionali, al futuro professionale dei
lavoratori, alle relazioni sindacali.
E’ significativo che il fallimento di G. P. Fiorani sia la conseguenza di un’organica
insofferenza al rispetto delle regole di un mercato ordinato che le nostre OOSS. hanno a
lungo sperimentato anche attraverso sistematici tentativi di forzature, distorsioni, elusioni
contrattuali.
Non è, probabilmente, casuale che il sodalizio con A. Fazio si sia retto sulla comune
propensione, ognuno nel suo ruolo, all’interpretazione discrezionale delle norme.
Interpretazione trasversale perché anche il Governatore è stato condannato, in prima ed in
seconda istanza, dal giudice del lavoro di Roma per condotta antisindacale in Banca
d’Italia.
Non può esistere una buona banca senza relazioni sindacali partecipative che esprimano
la riconosciuta centralità strategica delle risorse umane e senza rispetto del sistema di
regole e di istituzioni che garantendo a tutti gli attori pari opportunità competitive
presidiano il buon funzionamento di un mercato ordinato.
E’ questa la lezione che emerge dalla sofferta vicenda delle OPA su Antonveneta e BNL.
Vale per il nuovo management che gestirà la nuova stagione delle B.P.I., vale per
l’UNIPOL che prima ancora di assumere il controllo di BNL ha proditoriamente osteggiato
l’aumento di capitale dedicato ai dipendenti in pagamento del premio aziendale, vale per il
Governatore che è ricorso in appello contro la duplice condanna per condotta
antisindacale esibendo la medesima, torva sicumera che ne ha fatto, ormai, un caso di
inquietante patologia istituzionale in Italia ed in Europa.

I Segretari Generali

Falcri – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca - Dircredito

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