lunedì, ottobre 10, 2005

ENNESIMO RIPETITORE PER TELEFONIA MOBILE IN VIA GHIBLI !

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico , raccogliendo le preoccupate segnalazioni dei residenti, hanno inoltrato alle pubbliche amministrazioni competenti una richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione degli opportuni interventi (nota del 10 ottobre 2005) riguardo il cantiere recentemente posizionato dalla T.I.M. s.p.a. per la realizzazione dell'ennesimo ripetitore per telefonìa mobile nella piccola area di verde pubblico situata in mezzo ai palazzi di Via Ghibli, a Cagliari.

Ricordiamo che, grazie alle informazioni a carattere ambientale fornite dal Comune di Cagliari su richiesta delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d'Intervento Giuridico, è possibile conoscere numero, gestore ed ubicazione dei ripetitori per telefonìa mobile posizionati nel territorio comunale cagliaritano: al 3 febbraio 2005 gli impianti autorizzati erano ben 114 suddivisi fra i gestori TIM (26 ripetitori), H 3 G (26 ripetitori), Wind (21 ripetitori), Omnitel Vodafone (24 ripetitori), Ericsson (3 ripetitori) e Nokia (14 ripetitori). I ripetitori autorizzati erano 107 al 26 maggio 2004, 87 al 31 dicembre 2002, 68 al 31 dicembre 2001 e "solo" 29 al 31 dicembre 2000: in cinque anni sono quadruplicati ! Nel mentre il pericolo elettrosmog a Cagliari continua ad essere sottovalutato, pur con continue proteste popolari, nel mentre continua a non esserci alcuna pianificazione urbanistica in merito, nonostante petizioni popolari e previsioni di legge (art. 8 della legge n. 36/2001). Infatti, pur consentito dalla legge n. 36/2001 contro l?inquinamento elettromagnetico (art. 8), il Comune di Cagliari non ha voluto dotarsi di un regolamento urbanistico comunale per stabilire fasce di rispetto in favore di "zone sensibili" (scuole, luoghi di cura, parchi, ecc.) nonostante una specifica petizione al Sindaco (depositata l?8 ottobre 2001) sottoscritta da oltre 1.500 cittadini e finalizzata alla previsione di adeguate fasce di rispetto per zone residenziali, scuole, ospedali, parchi, ecc. nel recentemente adottato piano urbanistico comunale riguardo gli impianti produttivi di inquinamento elettromagnetico (es. centrali di trasformazione, elettrodotti, ripetitori radio-televisivi, per telefonìa mobile, ecc.) ed alla rimozione degli impianti abusivi. Anche per tali impianti la soluzione non sarebbe troppo complessa: la Regione dovrebbe rendere obbligatoria la predisposizione negli strumenti urbanistici comunali (P.U.C.) di un regolamento di ubicazione degli impianti produttivi di inquinamento elettromagnetico, individuando aree di rispetto nei confronti dei "siti sensibili" (es. scuole, ospedali, residenze, parchi, ecc.).

Recentemente, con la nota n. 31135 del 27 settembre 2005 il Servizio atmosferico e del suolo, gestione rifiuti e bonifiche dell?Assessorato regionale della difesa dell?ambiente ha preso posizione riguardo le richieste di monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche provocate dalla centrale ENEL di trasformazione dell'energia elettrica dall'alta tensione (150 kv) alla bassa (15 kv) situata in Via Aosta, nel mezzo di un quartiere densamente popolato di Cagliari, e la conseguente adozione degli opportuni provvedimenti contenute nell?ennesimo esposto inoltrato dalle associazioni ecologiste Amici della Terra, Gruppo d'Intervento Giuridico e dal Comitato di quartiere"Zona Via Aosta" (5 settembre 2005) ed indirizzato alle pubbliche amministrazioni competenti e, per conoscenza, informandone la Magistratura. Il citato Servizio assessoriale ha chiesto alla Provincia di Cagliari ed al Comune di Cagliari di esercitare le proprie "funzioni di controllo e di vigilanza sanitaria e ambientale utilizzando le strutture dell?Agenzia Regionale per la Protezione dell?Ambiente Sardegna", l?A.R.P.A.S., ritenendo che si debba in primo luogo "conoscere lo stato attuale dei valori dei campi elettromagnetici emessi dalla cabina di trasformazione, inserendo nella verifica anche la valutazione delle distanze minime di cautela del citato impianto". Era ora !

Si ricorda che nel recente passato, dopo iniziative legali da parte del Comitato di quartiere e delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d?Intervento Giuridico, l?Assessorato regionale della difesa dell?ambiente comunicava (note prot. n. 25372 del 9 luglio 2003 e n. 1986 del 19 gennaio 2004) l'avvìo a breve ? tramite la Fondazione Ugo Bordoni (istituzione privata di alta cultura, ai sensi della legge 16 gennaio 2003, n. 3) ? dello svolgimento dei rilevamenti dei campi elettromagnetici nell?ambito di una campagna di monitoraggio che interesserà tutto il territorio regionale. Nell?ottobre 2004 la Fondazione Ugo Bordoni (alla quale partecipano i principali gestori della telefonìa mobile...), grazie ad una convenzione con il Ministero delle comunicazioni e con la Regione autonoma della Sardegna, ha svolto un "giro dimostrativo" per le città sarde per parlare ai cittadini di elettrosmog e svolgere vari rilevamenti in punti ritenuti "sensibili". Lunedi 4 ottobre 2004 è stata a Cagliari, in Piazza Giovanni XXIII. In tutta Italia avrebbe già dovuto fornire, secondo quanto annunciato, 1.205 centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici alle Agenzie per la protezione dell'ambiente (A.R.P.A.S.): esse le dovranno utilizzare tutto il Paese, tranne, probabilmente, in Sardegna dove l'A.R.P.A.S. non è tuttora pienamente operativa.....

Tuttora non risulta alcun rilevamento per la centrale di trasformazione di Via Aosta, né per alcun sito cagliaritano. Basta consultare il sito web www.monitoraggio.fub.it/rete_italiana.html). Nel mentre la fondazione avrà avuto i compensi per la trànche sarda del monitoraggio ? Particolare di sensibile importanza ai fini dell?indipendenza e trasparenza dei rilevamenti, fin troppo spesso taciuto, è che alla suddetta fondazione partecipano i principali soggetti gestori della telefonìa mobile.

Da parte ecologista è stato effettuato un simbolico monitoraggio (n. 15 rilevamenti in orari e giorni feriali e festivi diversi), senza alcuna pretesa scientifica, ma soltanto come "indizio" della reale situazione dei campi elettromagnetici mai rilevati con la centrale di trasformazione in funzione. I rilevamenti dei valori di induzione magnetica sono stati effettuati con strumentazione manuale Cell Sensor ed hanno dato in sintesi i seguenti risultati:

* i valori di induzione magnetica rilevati nel cortile dell?abitazione di Via Aosta 18 sono risultati sostanzialmente compresi costantemente fra 0,6 e 0,8 microtesla;

* i valori di induzione magnetica rilevati nel piazzale di Via Aosta sono risultati costantemente superiori ad 1 microtesla, così come ? sostanzialmente ? anche in immediata prospicienza dell?abitazione di Via Aosta 33;

* i valori di induzione magnetica nell?abitazione di Via Aosta 33 (unico rilevamento) sono risultati compresi fra 0,7 e superiore ad un microtesla.

Ricordiamo che la pericolosità dei campi elettromagnetici è ormai riconosciuta quale potenziale produttrice di incrementi di leucemia infantile dalle principali organizzazioni sanitarie internazionali e nazionali (es. l?Istituto superiore di Sanità ? I.S.S., vds. rapporti ISTISAN 98/31 del 1995 e del 1999) e dai principali centri di ricerca in seguito ad oltre un trentennio di analisi epidemiologiche condotte in tutto il mondo industrializzato. Tali eventi negativi "scattano" a medio-lungo termine, riguardo ai campi elettromagnetici generati a frequenza industriale (50-60 Hz, es. elettrodotti, centrali di trasformazione) una volta superato il valore di induzione magnetica di 0,2 micro tesla (unità di misura in materia).

Emerge, quindi, come indifferibile la necessità di un costante monitoraggio con adeguate strumentazioni scientifiche da parte di una struttura tecnico-scientifica indipendente.

Per risolvere definitivamente il problema in base al fondamentale principio di precauzione basterebbe, infatti, trasferire la centrale in un?area pubblica (non privata, questa volta !) lontana da abitazioni (es. nella zona demaniale di Su Siccu) e riutilizzare come struttura pubblica (es. palestra, centro sociale, ecc.) l?edificio previo indennizzo soltanto di questo e del trasferimento dei trasformatori e dei servizi connessi. Sarebbe ora che vi fossero rapidi sviluppi !

p. Gruppo d'Intervento Giuridico

e Amici della Terra

Stefano Deliperi

Al Sindaco di Cagliari, Cagliari, 10 ottobre 2005
al Dirigente dell’U.R.P. del Comune di Cagliari,
all’Assessore alla Tutela dell’Ambiente della Provincia di
Cagliari,
al Direttore generale dell’A.R.P.A.S.,
al Direttore generale dell’Azienda USL n. 8,
e p.c. al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio,


Oggetto: richiesta verifica legittimità impianto ed tollerabilità campi elettromagnetici producibili da ripetitore per telefonìa mobile situato in Via Ghibli – Comune di Cagliari.


Il sottoscritto dott. Stefano Deliperi, in nome e per conto del Gruppo d’Intervento Giuridico e per conto degli Amici della Terra, elettivamente domiciliato presso la sede delle dette Associazioni ecologiste (Via Cocco Ortu, 32 – 09128 Cagliari),
PREMESSO CHE
- sono pervenute alle scriventi Associazioni ecologiste diverse segnalazioni da parte di residenti concernenti l’avvìo dei lavori di posizionamento di un ripetitore per telefonìa mobile (stazione radio base – S.R.B.) T.I.M. s.r.l. in area adibita a verde pubblico lungo la Via Ghibli, in Comune di Cagliari. Il cartello “inizio lavori” posto in loco riporta i dati, non meglio precisati, di una “concessione n. 4 del 19 agosto 2005”;
- la legge n. 36/2001 dispone la fissazione di limiti massimi di esposizione, di campo elettrico e di valore di induzione magnetica tollerabili (art. 4) individuati con il D.P.C.M. 8 luglio 2003 che prevede (tabella 1) limiti di esposizione per la popolazione ai campi elettromagnetici connessi al funzionamento ed all’esercizio dei sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi (frequenza 100 kHz – 300 GHz);
- gli impianti ripetitori per telefonìa mobile sono soggetti al preventivo rilascio di specifico “permesso di costruire” ai sensi degli artt. 3 (L), comma 1°, lett. e.4, e 10 (L) del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni;
- non si è a conoscenza dell’eventuale effettiva e necessaria valutazione da parte delle competente struttura sanitaria pubblica delle nuove potenziali emissioni elettromagnetiche (campo elettrico e induzione magnetica) ovvero della previsione di specifico piano di risanamento di cui all’art. 9 della citata legge n. 36/2001 (vds. anche nota Ministero Ambiente prot. n. 3205/99/SIAR del 3 agosto 1999).
Pertanto, CHIEDE
alle SS. VV., per quanto di competenza, l’invio al domicilio eletto, verso importo di copia fotostatica e di spedizione ed entro 30 giorni dal ricevimento della presente, di copia delle necessarie autorizzazioni amministrative per le opere in argomento (permessi di costruire, ecc.) e, in particolare, delle relazioni/valutazioni concernenti il contenimento dei valori di campo elettromagnetico entro i limiti di cui al citato D.M. n. 318/1998, ai sensi degli artt. 14, comma 3°, della legge n. 349/1986, 2, 22-25 della legge n. 241/1990, 1-6 del decreto legislativo n. 39/1997 e delle leggi regionali nn. 47/1986, 40/1990.
Si richiede, inoltre, l’adozione dei motivati provvedimenti inibitori/di revoca/annullamento/risanamento ambientale ai sensi della legge n. 36/2001 (artt. 9 e 15), del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni (artt. 30 L, 39 L, 40 L, 41 L), della legge regionale n. 23/1985 (art. 6 e ss.) che si rendessero necessari in seguito agli opportuni accertamenti.

p. Gruppo d’Intervento Giuridico
e Amici della Terra

Dott. Stefano Deliperi

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