sabato, ottobre 08, 2005

PARCO NAZIONALE DEL GENNARGENTU - GOLFO DI OROSEI '


In questi giorni, per l'ennesima volta, si leva alta la protesta di parte del mondo venatorio, di amministratori locali, di esponenti del mondo politico isolano contro la vigenza (dal gennaio 2005), dopo infinite proroghe, delle normative di salvaguardia provvisorie (tra cui il divieto di caccia) nell'-rea del parco nazionale del Gennargentu ? Golfo di Orosei (D.P.R. 30 marzo 1998). L'occasione, guarda caso, è data dalla impossibilità di andare a caccia dentro il parco nazionale, così come accade in ogni area protetta degna di questo nome. Il Governo nazionale di centro-destra, ascoltando le richieste dei suoi referenti politici locali, sta cercando di trovare una "scappatoia" legale per sospendere nuovamente le misure di salvaguardia provvisorie, mentre la Regione, con maggior realismo, punta alla riperimetrazione del parco con il coinvolgimento degli Enti locali. Ricordiamo, però, le ultime tappe di questa penosa telenovela: nel dicembre 2004 l?Assessore regionale della Difesa dell?Ambiente Tonino Dessì chiedeva ufficialmente, a nome della Regione autonoma della Sardegna, al Ministro dell?Ambiente e della Tutela del Territorio Altero Matteoli la revoca del decreto istitutivo. La motivazione risiedeva nella volontà di ricontrattare con lo Stato l?esistenza ed i contenuti dell?area protetta. Anche Legambiente, con energia degna di miglior causa, si è accodata alla richiesta. In sostanza se ne chiedeva la "morte" annunciata. Già da un paio di anni l?ex Presidente della Provincia di Nuoro Francesco Licheri proponeva ai sindaci dell'area del Gennargentu di richiedere formalmente all'Unesco la dichiarazione di "patrimonio dell'umanità" dell'intera zona, così da "superare" il parco nazionale del Gennargentu - Golfo di Orosei e di avviare "un nuovo modello di sviluppo condiviso".
Saranno tutti quanti certamente animati dalle migliori intenzioni, ma tutto questo sembra proprio assurdo quanto noioso. A parte il fatto che il Gennargentu non pare proprio avere quelle caratteristiche di unicità che, ad esempio, hanno portato il patrimonio di archeologia industriale ad essere inserito nel primo parco geo-minerario mondiale, tuttora non decollato per scandalosi scontri di potere, elefantiasi, forti interessi particolari nel campo degli interventi di risanamento ed oggi a rischio di perdita di fondi. L'area del Gennargentu - Golfo di Orosei ha, invece, sicuramente caratteristiche naturalistiche, ambientali, paesaggistiche, storico-culturali di primaria importanza tanto da dover essere conservate e valorizzate con cura ed attenzione ed essere promosse internazionalmente proprio mediante un'area protetta, che non può che essere nel nostro ordinamento giuridico un parco nazionale. Ma come si può immaginare un Gennargentu "patrimonio dell'umanità" quando i cento campanilismi non "tollerano" che negli organi gestionali del già istituito parco nazionale siano presenti rappresentanti statali (magari sardi al 100 %) o, peggio, di altri comuni ? Ricordiamo che al "famigerato" D.P.R. 30 marzo 1998 si è giunti dopo ben tre intese Stato - Regione (1992, 1995 e 1998) e che proprio la Provincia di Nuoro è l'ente gestionale provvisorio fino alla nomina degli organi definitivi. Ricordiamo anche che su 24 Comuni interessati ben 18 hanno formalmente aderito al parco nazionale, 3 hanno aderito con condizioni, uno non si è espresso per le dimissioni del proprio sindaco (Orgosolo) e solo due (Desulo e Talana) hanno opposto un rifiuto formale: perchè in Barbagia ed Ogliastra esiste la "democrazia al contrario" e l'area protetta non può partire con i Comuni favorevoli ? Questo lo si deve alle mille forme di "pressione" o, peggio, alle minacce alle quali sono sottoposti gli amministratori locali dell?area interessata ? Ma, allora, si riconosca una volta per tutte che una buona fetta di chi si oppone al parco fa parte di una minoranza violenta e vi sono anche personaggi dediti ad attività poco chiare ! Ricordiamo, inoltre, che il programma comunitario Feoga 1994-1999 (sottoprogramma sviluppo rurale) fra i vari finalizzati proprio al decollo del parco ha distribuito circa 35 miliardi di vecchie lire in favore di 161 interventi anche fra tanti oppositori del parco. Possono essere citati tanti altri "fiumi di denaro pubblico" già giunti in nome della tanto vituperata area protetta nel campo delle progettazioni, degli interventi di infrastrutturazione e così via. Ora l'unica cosa decente da fare sarebbe mostrare responsabilità e coerenza: il parco nazionale esiste, le norme di gestione provvisoria esistono, esistono varie linee di finanziamento comunitarie, nazionali e regionali per avviare concretamente il parco. Si può riperimetrare, se, ad un?analisi più approfondita, lo si ritiene opportuno. La Provincia di Nuoro ha il compito di gestire questa fase iniziale e lo faccia. Se, al contrario, gli Enti territoriali vogliono compiere nuovi voltafaccia istituzionali e rimangiarsi intese sottoscritte come già fatto da chi ha inoltrato ricorsi che giacciono da anni davanti ai Giudici amministrativi, lo facciano. Si annulli anche l'idea di qualsiasi parco del Gennargentu - Golfo di Orosei e non se ne parli più: "a morte il parco che distrugge il territorio". Conseguentemente non si dia più neppure un euro, a qualsiasi titolo, finalizzato ad aree protette. Che la Barbagia e l'Ogliastra prosperino finalmente con le condizioni attuali ! Qualcuno, però, spieghi per quale curioso motivo una comitiva di turisti "stranieri", magari in "bassa stagione", dovrebbe attualmente andare a Gairo o a Ovodda oppure a Talana o Urzulei: chi può aiutarci ?

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